Commento dell'editore e seconda di copertina:
Abelis è il bambino che Ciambellano cerca da anni perché, se diventerà cavaliere, la vittoria sui draghi sarà definitiva. I cavalieri vivono però un segreto terribile che rende atroce l'idea di trasformare un bambino in cavaliere e che ferma persino Messer Ferriere. Così questi lo affida a Blennenort, il solo cavaliere di Arileva che nessuno rispetti.
Ma Abelis ha una mamma, Lutet, che ama lui, Blennenort e gli animali. E anche i draghi. Una donna che con la poesia, la verità e la bellezza sconfigge la trama di potere creata da Ciambellano. Nasce così una storia meravigliosa – un fantasy «metafisico» che va molto al di là della vicenda narrata – dove si racconta cosa ha ancora valore, il bene più prezioso: essere se stessi con il vicendevole amore. Più forti di chiunque voglia chiudere l'uomo nel suo paradigma.
Quarta di copertina:
"Sono cose difficili da spiegare», dice Abelis a bassa voce, meditabondo, "forse potrei riuscirci solo con un amico".
"Se vuoi tu e io potremmo diventare amici."
"Tu e io?"
Abelis sembra sbalordito da quella proposta.
"Ma tu hai qualche segreto da raccontarmi?" domanda.
"Segreto? Che segreti?"
"Per essere amici bisogna raccontarsi i segreti. Io ti racconto i miei segreti e tu mi racconti i tuoi. Tu ce l'hai qualche segreto da raccontarmi?"
"Ti ho spiegato com'è il buio qua dentro e la faccenda delle ferite…"
"Sì, ma io vorrei sapere di prima. Di quando non eri cavaliere."
Blennenort si zittisce.
Prima di quando ero cavaliere? Ma io sono cavaliere da sempre. Non c'è un prima. Adesso che segreto gli racconto? si chiede.
Se lo chiede anche il giorno dopo e quello successivo.
Blennenort questa volta si trova proprio smarrito. Non sa come rispondere alle domande di quel bambino.