Affreschi istriani del Medioevo

BUONE CONDIZIONI

PREZZO : EUR 90,00€
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COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Affreschi istriani del Medioevo
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Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
188 pagine
Ill. colori e b/n
Rilegato con sovracoperta

NOTE:
VOLUME IN BUONE CONDIZIONI

DESCRIZIONE:

Seconda di copertina:
Gli "Affreschi Istriani Medioevali" rappresentano, nella Storia dell'Arte, un capitolo sfuggito, per lungo tempo, alla attenzione della critica. Le scoperte, fatte in questo secolo, ed intensificatesi soprattutto nel secondo dopoguerra, hanno portato alla luce un numero considerevole di cicli pittorici, collocabili cronologicamente tra i secoli XI e XVI.
"L'opera di G. Ghirardi" - ha scritto Mario Rizzoli - "costituisce in Italia e, in generale, nell'occidente europeo, il primo trattato organico sulla materia in parola". Tale libro che, come sottolinea Sergio Bettini, "ha almeno due meriti: quello dell'informazione accurata e pressochè completa..., e quello di una scrittura agile e asciutta, volta all'essenziale", si articola in due parti.
Nella prima parte l'A. passa in rassegna i monumenti romanici, nella seconda quelli d'epoca gotica e tardogotica. Tra i cicli romanici merita particolare attenzione il complesso di affreschi che decorano la chiesa cimiteriale di Sanvincenti, eseguiti e firmati da un pittore trevigiano: Maestro Ognibene. La figura e l'opera del frescante trevigiano sono la prova più palese dei legami culturali, intercorrenti, in quell'epoca, tra l'Istria e la restante parte della Regione veneta, tanto più che nella stessa Treviso il Bettini ha individuato - nella chiesa di San Vito - un brano di affreschi assegnabili, senza ombra di dubbio, alla produzione giovanile di Ognibene.
Nella seconda parte del libro, G. Ghirardi ha tentato di individuare alcune componenti essenziali del discorso pittorico dei più curiosi frescanti istriani d'epoca tardogotica: Vincenzo e Giovanni da Castua, attivi rispettivamente a Vermo e a Cristoglie; il Maestro di Gimino e il Maestro di Pisino. A tale scopo, l'A. ha ritenuto opportuno tracciare un panorama sintetico delle culture figurative di terre limitrofe, come la Carinzia, la Carniola ed il Friuli. Nell'appendice del volume - dedicata ai cicli del primo Cinquecento - Ghirardi ferma la sua attenzione sugli affreschi di Draguccio (ch. di Sant'Eliseo) già segnalati dal Morassi nel 1924, e firmati da Antonio Paduan, nel cui linguaggio sono avvertibili alcune inflessioni di ascendenza mantegnesca.


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