Antonio Zacara da Teramo e il suo tempo



TITOLO/DENOMINAZIONE:
Antonio Zacara da Teramo e il suo tempo

PREZZO : EUR 50,00€

CODICE :
ISBN 8870963985
EAN 9788870963984

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: Contributi di: , , , , , , , , , , , , Gianluca D'Agostino, , , , , , ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 2

ANNO:
2004

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XXVI + 443 pagine
16 ill. colori e 34 ill. b/n
Brossura con alette
cm 17 x 24 x 3,2
gr 1180

DESCRIZIONE:

Atti del convegno internazionale (Teramo, 6-8 dicembre 2002)

Commento dell'editore:
Questo volume, che raccoglie e sviluppa i temi affrontati in occasione del Convegno internazionale di studi "Antonio Zacara da Teramo e il suo tempo", tenuto a Teramo tra il 6 e l'8 dicembre 2002, rappresenta per l'Istituto Abruzzese di Storia Musicale - che ne è stato il promotore e l'organizzatore - un significativo traguardo esegetico ed editoriale. L'obiettivo era quello di riunire, nella città che gli diede i natali, i principali esponenti della musicologia medievistica e fare così il punto su un compositore che le fondamentali scoperte degli ultimi decenni hanno degnamente consacrato tra i grandi maestri dell'ars nova europea attivi a cavallo fra Tre e Quattrocento.
Una figura così cospicua, ormai familiare a esperti e appassionati di musica in molte parti del mondo, era per contro abbastanza negletta nella sua terra d'origine, che dell'illustre concittadino aveva sinora - per così dire - vissuto di luce riflessa al punto da annoverarne l'esistenza sotto una dicitura impropria e scientificamente obsoleta quale Zaccaria (come attesta perfino una via intitolata a questo nome). Di qui l'idea di "restituirlo" simbolicamente a Teramo, anche con l'intento di indagarne le ascendenze culturali e familiari, che proprio a partire dall'appellativo di Zacara si colorano immancabilmente di trascorsi locali, riconoscibili in un epiteto fulmineo e irriverente il quale doveva scaturire, all'epoca, da un'espressione tipo Antonio lu zàcchero (con le vocali dopo la tonica indistinte, secondo l'uso teramano, donde lo 'Zàccara', o Zàcara, poi accreditatosi a Roma), allusiva ai suoi gravi handicap fisici, ben "fotografati" d'altronde nel capolettera che lo ritrae a c. 175 v del codice Squarcialupi: piccolo, storpio, gobbo e focomelico.
Eppure, proprio con quelle mani inutili e deformi, egli riuscì, per aspera ad astra, a riscattarsi dal rischio di una vita di stenti eccellendo in modo davvero sorprendente nella Roma post-avignonese come abile miniaturista, divenendo poi scríptor litterarum apostolicarum e frattanto alimentando il suo genio fertile e proteiforme attraverso la coltivazione della musica, della retorica e della poesia sino a raggiungere le più alte vette artistiche e professionali, ben sintetizzate dall'incarico magistrale presso la cappella pontificia. Proprio da questa forte ascesa sociale potrebbe anzi essergli derivato l'altro appellativo di Magister Zacharias, alle radici di un equivoco onomastico curiosamente nato, forse per volontà dello stesso titolare, attraverso la latinizzazione - per ragioni di prestigio - dell'ormai abusato soprannome.
Attraverso questi brevi cenni si spera di aver suscitato, in chi legge, un'istintiva curiosità nei confronti del personaggio. Addentrandosi nelle pagine che seguono si avrà poi modo di coglierne appieno la complessa vicenda umana e la straordinaria esperienza artistica, inquadrate al cospetto della Storia in un contesto politico e culturale suggestivo come quello del Grande Scisma (1370-1417). Con ciò il proposito iniziale non solo può dirsi pienamente conseguito, ma vieppiù onorato da un sensibile aumento delle conoscenze su Antonio Zacara da Teramo grazie alle sapienti e appassionate ricerche degli studiosi che hanno contribuito a questo volume, ai quali si deve la più profonda e affettuosa gratitudine.

Sommario:
pag. IX Introduzione
XI Principali manoscritti citati
XV Bibliografia
3 Agostino Ziino, «Magister Antonius dictus Zacharias de Teramo»: 1950-2000
27 Raffaele Colapietra, Teramo negli anni di Zacara
33 Giuliano Di Bacco - John Nadas, Zacara e i suoi colleghi italiani nella cappella papale
55 David Fallows, Zacara's voice ranges
67 Jan Herlinger, Nicolaus de Capua, Antonio Zacara da Teramo, and musica ficta
91 Margaret Bent, Divisi and a versi in early fifteenth-century mass movements
135 Marco Gozzi, Zacara nel Codex Mancini: considerazioni sulla notazione e nuove attribuzioni
169 Lucia Marchi, La resezione fiorentina di Zacara da Teramo e il codice Squarcialupi
187 Maria Caraci Vela, Dall'arte allusiva all'intertestualità "fisiologica": aspetti del processo compositivo in Zacara da Teramo
213 Anne Hallmark, Rhetoric and Reference in Je suy navvrés tan fort
229 Francesco Zimei, Variazioni sul tema della Fortuna
247 Gianluca D'Agostino, Le ballate di Zacara
279 Thomas Schmidt Beste, Aer ytalicus - aer gallicus? Text setting and musical rhythm in sacred compositions of Antonio Zacara da Teramo and his contemporaries
301 Pedro Memelsdorff, "Vilage": fortuna e filiazione di un Credo di Zacara
337 Michael Scott Cuthbert, Zacara's D'amor lauguire and strategies for borrowing in the early fifteenth-century Italian Mass
359 Francesco Facchin, Stili vaganti!
383 Paolo Peretti, «Antonius de Eugubio»: un altro nome per Zacara?
391 Francesco Zimei, Catalogo delle opere di Zacara
421 Gianluca Tarquinio, Discografia di Antonio Zacara da Teramo
435 Indice analitico.


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