In appendice: Anonimo, Passione del beato Arialdo sepolto nella chiesa di S. Dionigi
Quarta di copertina:
Il decennio che corre dal 1057 al 1066 fu un periodo cruciale per la Chiesa di Milano. Davanti alla corruzione nella vita del clero e alla commistione fra gli interessi feudali della nobiltà e dell'alto clero si fece sempre più viva una forte esigenza di rinnovamento e di riforma. È significativo che proprio a Milano siano passati ed abbiano operato, in simili frangenti, gli indiscussi protagonisti della grande opera di riforma della Chiesa del secolo XI: il monaco e cardinale san Pier Damiani, Anselmo da Baggio, divenuto poi vescovo di Lucca ed infine papa con il nome di Alessandro II, il cardinale Ildebrando di Soana, poi papa Gregorio VII, colui che diede il proprio nome all'intero movimento riformatore, la cosiddetta riforma gregoriana.
Ma in terra ambrosiana, e soprattutto nella città di Milano, il vero protagonista fu un battagliero diacono di nome Arialdo, nativo di Cucciago: egli abbracciò con entusiasmo la causa riformatrice e lottò con zelo contro il clero corrotto e la pratica della simonia, richiamandosi alle esigenze di una vita evangelica. Attorno a lui si coagulò quel singolare movimento che va sotto il nome di Pataria, e che vede per la prima volta fortemente impegnato anche il laicato in questioni inerenti la vita della Chiesa.
Osteggiato aspramente dagli avversari della riforma, Arialdo fu da questi assassinato presso Angera nel giugno 1066: dal popolo milanese fu subito considerato un martire e nel 1904 papa san Pio X riconobbe ufficialmente il culto a lui tributato ab immemorabili. La liturgia ambrosiana lo festeggia il 27 giugno.
Testimone diretto di quegli avvenimenti fu un discepolo di Arialdo, di nome Andrea, poi monaco vallombrosano e abate del monastero di Strumi: egli ci ha lasciato la Vita e Passione di Arialdo, documento di prim'ordine dal punto di vista storico e agiografico. Accanto a quest'opera viene qui pubblicata anche una vita anonima di Arialdo, conservata all'Ambrosiana, che integra e completa la narrazione di Andrea da Strumi.