seguito da "Ritratto di Jurgis Baltrušaitis", di Jean-François Chevrier
Commento dell'editore:
Quando fu ravvisata la sorprendente affinità della scultura romanica con le immagini dell'antica arte mesopotamica, non pochi archeologi e storici si dedicarono con fervore all'esplorazione del nuovo, affascinante territorio di studi. Ma solo il giovane Baltrušaitis doveva individuare, con facoltà rabdomantica, il complesso e occulto reticolo di vie che aveva messo in contatto due mondi così distanti nel tempo e nello spazio. E il saggio in cui condensò i suoi studi, apparso nel 1934, non mancò di produrre un effetto dirompente nel mondo della storia dell'arte, rivelandosi subito, nella sua «prodigiosa rapidità», un'opera fondamentale.
A quell'opera si accompagna qui il "Ritratto" tracciato da Jean-François Chevrier – che resta ancora oggi l'unica, preziosa fonte sulla vita di Baltrušaitis –, in cui vediamo delinearsi con vividezza la «mitologia personale accuratamente nascosta, dissimulata nei libri», di uno studioso che seguì una linea audacissima di ricerca, dove si apriva la strada da solo. Una biografia intellettuale e al tempo stesso l'inaspettata apertura di un uomo elusivo, che per la prima volta ha accettato di svelarsi confidando «sceltissimi ricordi»: per esempio di quando Pasternak, amico di famiglia, mimava buffe scenette davanti a lui bambino; o di quando, trovandosi a Milano con i genitori, a otto anni, «si smarrì in mezzo alla folla, ma come per miracolo riuscì a ritrovare l'albergo. "Un angelo è sceso da una guglia del Duomo e mi ha preso per mano" disse».
Indice:
ARTE SUMERA, ARTE ROMANICA, di Jurgis Baltrusaitis
Introduzione
I. Analogia dei principi
II. Regole ornamentali nelle antiche arti dell'Asia e nell'arte romanica
III. Regole ornamentali. Il personaggio
IV. Concordanze iconografiche
V. Dall'arte sumera all'arte romanica
VI. Il ruolo della Transcaucasia
Conclusione
RITRATTO DI JURGIS BALTRUSAITIS, di Jean-François Chevrier
Materiali per una quinta aberrazione
Bibliografia.