Commento dell'editore:
Un progetto editoriale di immenso valore culturale, che documenta il costante bisogno dell'uomo di lasciare un'impronta artistica nella propria esistenza e di dar voce al proprio anelito al sacro e al mistero.
La storiografia descrive un territorio attraversato da eserciti armati, indebolito da conflitti ed epidemie, con un'ecomonia impoverita; in quest'opera tuttavia, emerge un'altra realtà: quella di un territorio abitato e percorso da artisti e artigiani operosi che hanno dato vita, nelle loro botteghe, ad opere preziose commissionati dalle famiglie aristocratiche ma anche dalle comunità locali, protagoniste emergenti di un nuovo assetto sociale.
Ritrovamenti indediti, talvolta talmente recenti da essere ancora in fase di restuaro, come il ciclo della Chiesa di San Pietro nel castello degli Avogadro, oppure il ciclo della Chiesa di San Giacomo a Sostegno, attribuito al Meastro del Mesi di Fara Novarese, arricchiscono il quadro storico-culturale caratterizzato anche dal sorgere di cappelle campestri, castelli e, nei centri maggiori, di residenze nobiliari e grandi chiese.
L'immagine del Quattrocento che il volume restituisce ha stupito anche il curatore stesso, non sono poche infatti le sorprese contenute in questo volume, fra queste, per citarne alcune, la rilettura delle chiavi di volta in terracotta del salone dugentesco dell'ospedale Sant'Andrea; l'attribuzione a Spinazzotti delle miniature del Libro dei Santi del Comune, che restituisce concretezza visiva alla presenza vercellese del pittore lombardo; oppure la riscoperta del soffitto di Piazza Aiazza.