Commento dell'editore:
Il Commentario alla Metafisica che ci è stato tramandato sotto il nome di Asclepio di Tralle è in realtà una trascrizione delle lezioni di Ammonio di Ermia, che fu professore di filosofia presso la scuola di Alessandria tra la fine del V e gli inizi del VI secolo d.C., realizzata da un allievo a dire il vero poco dotato intellettivamente e anche poco accurato dal punto di vista stilistico-letterario. Nonostante i suoi numerosi limiti, dovuti alla mediocrità dell'allievo-redattore, questo commentario acquista nondimeno un valore indiscutibile quale fonte del pensiero metafisico di Ammonio, illustre portavoce del neoplatonismo alessandrino, decisivo "trait d'union" tra filosofia tardoantica e medioevale, studioso "laboriosissimo" - secondo il giudizio di Damascio -, maestro eccelso di filosofia, astronomia e matematica, esegeta-modello di Aristotele e ingegno superiore a tutti gli altri allievi di Proclo, del quale era stato studente ad Atene. Il presente studio, condotto sulla sezione relativa al libro A di questo commentario, intende dare per l’appunto un contributo tanto al dibattito che, dai tempi di Karl Praechter, ha riguardato il confronto tra il neoplatonismo alessandrino e quello ateniese, quanto alla ricostruzione della figura e del pensiero di uno dei più incisivi e significativi esponenti della tradizione neoplatonica. Al saggio introduttivo – che affronta sia tematiche concernenti il testo aristotelico commentato sia argomenti relativi alle figure di Asclepio e di Ammonio, alla storia della scuola di Alessandria, al cosiddetto problema del “neoplatonismo alessandrino” e alle dottrine ammoniane rinvenibili apud Asclepio – seguono il testo greco estrapolato dal Thesaurus Linguae Grecae, che riproduce l’edizione Hayduck del 1888 (= CAG VI/2), e la traduzione italiana (la prima in una lingua moderna), corredata da ampie note di commento.