Commento dell'editore e quarta di copertina:
Conosciuto anche come Epistola di Ḥayy ibn Yaqẓān, questo racconto descrive il lavoro di ricerca e la tensione necessaria per addivenire alla Realizzazione spirituale, passando dalla conoscenza empirica alla speculazione intellettuale e in ultimo alla profonda contemplazione dell'Assoluto. Pertanto il processo intellettuale che viene sviluppato in quest'opera si configura come un'attività di tipo esperienziale/discriminativo che coinvolge integralmente l'essere umano in quanto centro della manifestazione individuale; ma non si tratta di mera acquisizione di dati empirici, seppure attraverso i cinque sensi avviene il primo approccio con il mondo circostante, quanto piuttosto di un “evento” trasformante che trascende la manifestazione fino a identificarla alla sua stessa Realtà. Solo così la perfezione che va ben oltre questo mondo, sarà istantaneamente presente a un ridestato stato di coscienza che per essere effettivo, necessiterà dell'intuizione del proprio Sé, la coscienza immutabile e libera di tutti gli stati (avasthā), bandendo così anche l'idea di Dio stesso, che risulterà a questo punto, una proiezione dell'individuo, volta a raffigurargli con l'immaginazione, le realtà superiori che gli sono ignote.
Così, usando le parole dell'Autore, a giusta ragione si può ritenere che questa storia sia davvero un esempio per chi sa intendere e un monito per chi possiede un cuore, per chi presta ascolto e vede.
Indice:
pag. 5 Presentazione
5 Ibn Tufayl, la vita e le opere
7 Le fonti e la teoria della conoscenza
10 Qualche conclusione
Il Vivente figlio del Vigilante
15 1 Prologo
29 2 Dalla nascita ai sette anni
41 3 Dai sette ai ventuno anni
55 4 Dai ventuno ai ventotto anni
71 5 Dai ventotto ai trentacinque anni
83 6 Dai trentacinque ai quarantanove anni
115 7 In società
131 Conclusione