Dio, natura e arte
Nato attorno al 1400 nel Mugello, non lontano dal paese natale di Giotto, il Beato Angelico è una figura centrale del primo Rinascimento. Coetaneo di Masaccio, risentì profondamente della sua lezione, non solo nella concezione dello spazio, ma anche nell’interpretazione del rapporto tra natura e fede, che tuttavia vede con minore drammaticità. Per questo la sua arte fu, per lungo tempo, considerata l’espressione di uno spirito semplice e devoto e sostanzialmente sottovalutata. Solo la critica del Novecento, a parte qualche luminosa intuizione nei secoli precedenti, ha saputo ricollocare l’Angelico tra i fondatori della nostra tradizione rinascimentale. Pittore di straordinarie luminosità, divulgatore della fede, domenicano con importanti cariche nell´ordine, l´Angelico traversò una vita di fatto operosa e serena in totale consonanza con la propria vocazione artistica e religiosa. Gran parte delle sue opere, presenti anche nei maggiori musei del mondo per la sua eccezionale produttività, sono conservate nella parte museale del convento di San Marco, a Firenze, dove aveva vissuto a lungo lasciando, in particolare con gli affreschi dei corridoi e delle celle, un segno indelebile della sua grandezza.
Il programma segue passo passo, ambientandola nei luoghi reali in cui si è svolta, la sua vicenda umana e artistica. Le opere maggiori vengono attentamente indagate e interpretate alla luce delle più recenti acquisizioni critiche.