Boccaccio. L'invenzione della letteratura mezzana

OTTIME CONDIZIONI

PREZZO : EUR 213,00€
CODICE: ISBN 8815024794  EAN 9788815024794
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : . Linguistica e critica letteraria
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Boccaccio. L'invenzione della letteratura mezzana
OTTIME CONDIZIONI
PREZZO : EUR 213,00€

CODICE :
ISBN 8815024794  EAN 9788815024794

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COLLANA/SERIE:
. Linguistica e critica letteraria

ANNO:
1990

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
532 pagine
Cartonato stampato
cm 14 x 21,5 x 3,6
gr 721

NOTE:
VOLUME IN OTTIME CONDIZIONI

DESCRIZIONE:

Quarta di copertina:
Nell'opera del Boccaccio c'è una frattura collocabile all'altezza del "Decameron", ma troppo spesso mascherata dagli studi recenti, in omaggio alla tendenza generale a minimizzare tensioni e contrasti che segnano il passaggio dal Medioevo all'età umanistica: il Boccaccio stesso amava presentarsi come scrittore "in progress", indicando nell'incontro con Petrarca il momento decisivo della sua presa di coscienza retorico-poetica. La prima fase, dal "Filocolo" al "Decameron", coincide per Bruni con la "filoginia", poiché si vede nell'amore un impulso a un'elevata produttività letteraria: scrittura "mezzana" perché al servizio di un pubblico femminile, occupata per intero dalla materia amorosa e consapevole di potere far coincidere amore e letteratura, piacere del testo e verità dei significati celati sotto il tegumento "fabuloso" del racconto. Quando poi con il "Carmen buccolicum", la "Genealogia" e il "Corbaccio" si passa alla seconda fase dominata dal fantasma paradigmatico del Petrarca, ci si trova in uno spazio non del tutto nuovo rispetto a quello precedente, e tuttavia imperniato ora sulla misoginia, il rifiuto della materia amorosa, l'impossibilità di conciliare amore e letteratura, l'elezione di un pubblico più scelto rispetto a quello femminile; è la scrittura "alta", che si autocostruisce non senza dimenticare gli apporti sociocomunicativi di quella "mezzana" e vuole al tempo stesso essere una forma particolare di teologia, depositaria di verità filosofiche celate nella "fictio" della poesia.

Sommario:
pag. 9 Premessa
15 I. La doppia idea della cultura
15 1. Boccaccio: un problema storiografico
19 2. Autobiografia intellettuale e biografìe di poeti: la vocazione alle lettere
27 3. Una contraddizione di Dante secondo il "Trattatello" e i "Compendi" del Boccaccio
33 4. Due idee della letteratura in successione: la prima fase
43 5. Due idee della letteratura in successione: la seconda fase
59 6. Due idee della letteratura in sovrapposizione: la seconda fase nella prima
82 7. Due scale di giudizio critico
97 II. Una cultura verso la narrativa
97 1. Un particolare della cultura latina del Boccaccio
102 2. Il sogno di Enea
110 3. "Ars dictandi" e tradizione romanza nella formazione del narratore
115 4. La riforma dell'idea d'amore: da Cicerone ad Aristotele
136 5. La riforma dell'idea d'amore: il mito della vedova e alcune questioni d'amore nel "Filocolo"
141 III. Dal "Filostrato" al "Ninfale fiesolano": gli spazi della narrativa
141 1. La questione delle favole e la dimensione mondana della letteratura
160 2. Il "Filostrato" o dell'amore "per diletto"
174 3. Il "Filocolo" o dell'amore "onesto" conciliato con il diletto
188 4. Il "Teseida", o la riduzione dell'epica
201 5. La "Comedia delle ninfe fiorentine" e l'"Amorosa visione", o la spiritualizzazione dell'amore "per diletto"
217 6. L'"Elegia di madonna Fiammetta": io narrante e retorica delle passioni
227 7. Il "Ninfale fiesolano": dalla pre-storia alle origini di Fiesole e di Firenze
235 IV. Sui principi compositivi del "Decameron"
235 1. Il "Decameron": un'architettura razionale
241 2. Precedenti e autoimitazioni
248 3. Il mondo della Chiesa: portata e limiti della critica del "Decameron"
261 4. Il "Decameron" come retorica dei possibili
279 5. Breve digressione su Boccaccio, la critica delle fonti e le antichità toscane
289 V. Sulla "traduzione" degli autori e dei generi letterari nel sistema della novella
289 1. Reinterpretazioni e rovesciamenti di Dante
302 2. Generi letterari in contatto: la letteratura esemplare
308 3. Generi letterari in contatto: il 'fabliau'
320 4. Generi letterari in contatto: la commedia elegiaca
326 5. Generi letterari in contatto: la lirica
333 6. La questione del realismo e la novella di Federigo degli Alberighi
347 VI. Prosa e situazioni comunicative nel "Decameron"
347 1. "Parlare fabuloso", "palrar coperto" e "parlare chiuso": tre 'iuncturae' dantesche nell'officina del Boccaccio
358 2. La materia scatologica e sessuale nel "Decameron"
363 3. Tra metafora e novella
367 4. Caratterizzazione geolinguistica e caratterizzazione stilistica
384 5. Il testo e il lettore: situazione comunicativa e messaggio verbale in alcune novelle
405 VII. L'impegno del secondo Boccaccio
405 1. Appunti sul Boccaccio come intellettuale e sul "Buccolicum carmen"
414 2. Ancora sul Boccaccio come intellettuale: municipalismo e cosmopolitismo
422 3. Il Boccaccio tra Firenze e Napoli
429 4. Tra Petrarca e Boccaccio: a proposito di imitazione, e di altro
449 5. Una polarità nel "Corbaccio" (e un parallelo con il "Secretum")
459 6. L'impegno del dotto
465 7. Il commento a Dante e l'ermeneutica della letteratuta elevata
481 Bibliografia
481 1. Edizioni di Boccaccio, di Dante e di Petrarca
484 2. Chiave bibliografica
509 Indice degli autori, dei manoscritti, delle voci e delle cose notevoli, della letteratura


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