Nascita di una capitale (330-451)
Commento dell'editore:
Per celebrare i propri fasti, immediatamente dopo la vittoria di Crisopoli, Costantino pensa di fondare una città che porti il suo nome. La scelta, dopo varie esitazioni, cade sul luogo dove sorgeva la ormai decaduta Bisanzio, punto di passaggio obbligato e privilegiato tra Occidente e Oriente. Nasce così, intorno al 330, Costantinopoli. Tutto sembra già stabilito nell'atto stesso della fondazione: mura possenti fatte per contenere fastosi monumenti e grandi palazzi; un senato che precede e provoca il formarsi di una classe senatoria; una prefettura che anticipa lo sviluppo urbano; un Circo-Ippodromo che trasforma la gente di una città orientale in populus romanus. Costantino elabora un progetto dal fascino sottile e nel proiettare verso oriente le istituzioni di Roma riapre l'eterna dialettica fra Occidente e Oriente. Costantinopoli non è stata fondata per sostituire Roma, ma per esserne il prolungamento. Finché la capitale occidentale esiste, il legame è forte: è a Roma che Costantino concepisce il nuovo Impero, è a Roma che Costanzo comincia a legiferare per la nuova capitale, è a Roma che si sono formate e si riformano le nuove istituzioni di cui egli prevede il trasferimento. La città non è una capitale secessionista; al contrario è stata creata per essere un avamposto dell'Occidente cristiano. La Via Egnazia e la Mese all'interno della città formano un lungo cordone ombelicale che collega il Palazzo alla capitale storica dell'Impero; al di là del Palazzo vi è la grande cesura del Bosforo, che indica dove bisogna fermarsi. Ma, via via che l'autorità di Costantinopoli si impone, il progetto si riempie di contenuti e al di sotto delle antiche istituzioni (Senato, Prefettura, Patriarcato) si apre la strada una realtà completamente nuova.