L'esotismo fantastico medievale nella percezione colombiana del Nuovo Mondo
Quarta di copertina:
Colombo non scoprì le Americhe: trovò le Indie; ed il massimo avvenimento della storia planetaria risulta non essere altro che l'avventura di una percezione, letteraria e visionistica prima che geografica. L'Ammiraglio ricerca e raggiunge quell'«India» fantastica e ricettacolo di mostri, portenti, ricchezze e meraviglie senza fine (a cominciare dal Paradiso terrestre), che una tradizione antichissima (addirittura pre-erodotea) aveva illustrato e diffuso in Occidente sino all'alba dell'Età moderna (grazie, ad esempio, ad opere quali Il Milione o i Viaggi di Mandeville), e di tutto ciò dà puntualmente notizia nei suoi scritti.
Il presente volume, attraverso una inedita «lettura» dell'esotismo onirico e fantastico di Colombo (in genere censurato o acriticamente ridimensionato), ne analizza rigorosamente le componenti ideologiche, storiche e tradizionalistiche, rintracciando infine le specifiche fonti letterarie dei mostri umani, delle Sirene, delle Amazzoni, del Paradiso terrestre, dei fiumi dell'oro e di tutti i restanti mirabilia che l'Ammiraglio «vide» e descrisse con stupefatta emozione.