Seconda di copertina:
Straordinario atto d'amore per la lingua italiana e per il suo massimo poeta scritto da uno dei grandi irregolari della nostra letteratura, Dante Alighieri di Lorenzo da Ponte non è solo un breviario di storia letteraria, ma, come è tipico dell'autore, è anche un testo battagliero e polemico, dove alla nostalgia dell'emigrato si mescolano i gusti peculiari e anche l'interesse commerciale del libraio desideroso di aumentare lo smercio dei libri italiani nel Nuovo Mondo.
Scritto nel 1825 in risposta all'articolo Italian Narrative Poetry ("The North American Review", October, 1824), anonimo ma di William Prescott, Dante Alighieri è la più vasta opera in prosa di Da Ponte dopo le Memorie, ed è praticamente sconosciuto al pubblico e agli studiosi, sia per la rarità dell'opuscolo (è nota l'esistenza di un solo esemplare), sia perché si trova in un volumetto miscellaneo di opere destinate ai suoi allievi. Fu dato alle stampe lo stesso anno in cui Da Ponte pubblicava tre brevi saggi sull'interpretazione di alcuni passaggi difficili dell'Inferno, il primo lavoro di critica dantesca apparso in America. Le ampie note del curatore forniscono notizie storiche e giudizi tratti dai commenti di Da Ponte, contenuti nei rarissimi Cataloghi dei libri da lui pubblicati a Londra e a New York, e dei più importanti storici della letteratura a lui contemporanei.

Sommario:
pag. IX Premessa
XIX Nota al testo
3 Lorenzo Da Ponte, Dante Alighieri
Appendice
53 Sonetto di Thomas Gray
54 Part of Canto XXXIII of the "Divina Comemdia"
57 Il fiore ingrato
58 Lettera di Lorenzo Da Ponte al signor Donato Gherardi
62 Un bell'aneddoto
64 Saggio di versi improvvisi
67 Note
131 Opere citate in forma abbreviata
143 Indice dei nomi