Commento dell'editore:
«Tutto il Divino Poema risuona di musica: Dante ebbe, sin dal fiore della giovinezza, orecchio e voce ben addirizzati al canto; si dilettò nella compagnia d'uomini destri nella musica e compose volentieri poesie, che ad essi affidava perché le vestisser di note. Giovanni Boccaccio scrive nella Vita di Dante: Sommamente si dilettò in suoni ed in canti nella sua giovinezza: e a ciascuno che a quei tempi era ottimo cantore fu amico, ed ebbe sua usanza: ed assai cose da questo diletto tirato compose; le quali di piacevol e maestrevol nota a questi cotali faceva rivestire. Più volte mi avvenne di citare gli scritti di Pietro Giordani su Dante e la musica. E mi fu richiesto da persone, più che mezzanamente erudite, ove tali scritti si trovassero. E debbo dire che andassero ignorati eziandio da coloro, i quali ebber nome d essere i meglio esperti e addottrinati nella letteratura dantesca, cercandosene indarno qualsiasi notizia nelle più divulgate Bibliografie dantesche, da quella del Batines a quella del Fiske.»