BUONE CONDIZIONI
Indice:
pag. VII Prefazione
Introduzione
XV I. - La storia esterna del "De Vulgari Eloquentia"
XVI 1. La redazione del trattato, incompleta e non definitiva
XIX 2. La revisione autocritica delle liriche. Data e luogo della composizione
XXVI 3. Le fonti e il metodo dell'indagine intorno alla lingua volgare
XXX 4. Grammatica ed arte del dire in volgare nei secoli XIII e XIV
XXXV 5. Poetica e retorica medievale latina. L'originalità del trattato
XL 6. Il titolo. I testi manoscritti. La fortuna fino alla metà dell''800
L 7. Le edizioni e la critica moderna
LVI II. - Lingua volgare "naturalis" e lingua "artificialis". Il volgare illustre
LVI 1. L'universalità del problema dell'arte in lingua volgare. La nobiltà originaria della lingua volgare e la sua decadenza, nel racconto e nell'esegesi biblica
LXI 2. La lingua volgare potenzialmente più nobile di quella stabilizzata grammaticalmente
LXV 3. Il "vulgare latium" delle parlate municipali e regionali d'Italia
LXVIII 4. Lingua italiana delle persone colte e lingua dello stile sommo. Le parlate di popolo 'materia', il 'vulgare latium illustre', la 'forma' più alta
LXXII 5. L'essenza spirituale del volgare illustre dimostrata metafisicamente, e la sua concreta realtà
LXXVI 6. Gli attributi del "vulgare latium illustre". La ideale reggia e curia d'Italia
LXXXII 7. La realtà spirituale della nazione, espressa nel volgare illustre
LXXXVI 8. 'Linguistica' dantesca. Vocaboli e forme. Lingua composita unificata nello stile
XC 9. La ripartizione delle lingue dell'Europa
XCVII 10. L'unità romanza ed il territorio delle lingue d'oc e d'oïl
XCIX 11. L'Italia dialettale. Unità linguistiche regionali e interregionali
CIII III. - La dottrina d'arte del dire in volgare. "Auctoritas" e "regula". La stanza della canzone
CIII 1. L'unità letteraria nelle lingue d'oc, d'oïl e di sì. Gli "auctores" della tradizione romanza
CXI 2. Dai lirici siciliani alla nuova scuola toscana
CXIV 3. Dante corifeo della nuova scuola
CXVII 4. Prosa illustre e letteratura volgare degli stili inferiori. I canti plebei
CXX 5. La 'ratio' d'arte. I principi generali di poetica e retorica latina e la libertà del poeta volgare nell'attuarli. L'intrinseca unità, di forma e contenuto
CXXIV 6. La dottrina dello stile sommo. Il pensiero ispiratore. Il costrutto. I vocaboli, Il verso
CXXXV 7. La stanza della canzone nei trattatisti medievali minori e la "cobla" trobadorica nelle Leys d'Amors
CXL 8. La dottrina dantesca della stanza sintesi della tradizione romanza
CXLV 9. La melodia, reale o ideale, fondamento della stanza. Le leggi per la disposizione armonica dei versi e delle rime. La stanza stilnovista
CLI 10. Artifici di rime e vera poesia. L'ultima intuizione critica
DE VULGARI ELOQUENTIA DOCTRINA. Ammaestramento dell'arte del dire in volgare (Testo, versione e commento)
2 "Liber Primus"
2 I. Il proemio
10 II. La parola è solo dell'uomo
16 III. Il linguaggio risponde alle necessità dell'umana natura
18 IV. La prima parola umana
26 V. Adamo parlò appena creato e nel luogo della sua creazione
30 VI. Il primo idioma, l'ebraico
38 VII. La confusione delle lingue
44 VIII. L'originaria unità linguistica dell'Europa e l'"ydioma tripharium" neolatino
60 IX. La instabilità e variabilità della lingua umana: la causa, il rimedio
74 X. Le tre lingue romanze. La divisione dei dialetti italiani
88 XI. I più brutti volgari d'Italia
96 XII. Il siciliano, il più famoso volgare d'Italia
106 XIII. Il turpiloquio dei Toscani o l'aspra parlata dei Genovesi
116 XIV. Due volgari di carattere opposto, il femmineo e il rude
122 XV. La più bella parlata municipale e il volgare illustre
132 XVI. L'"unum" e "simplicissimum" dei volgari d'Italia
142 XVII. Volgare illustre
148 XVIII. Volgare cardinale, aulico e curiale
156 XIX. Il volgare d'Italia. Il disegno del trattato
162 "Liber Secundus"
162 I. A chi si addice il "vulgare illustre"
170 II. Armi, amore, virtù: soli argomenti degni d'esser cantati nel volgare illustre
180 III. La forma lirica più eccellente è la canzone
186 IV. I fondamenti dell'arte poetica
196 V. La canzone vuole versi superbi
204 VI. La costruzione nello stile 'tragico'
224 VII. I magnifici vocaboli dello stile 'tragico'
234 VIII. Che cosa sia la canzone
240 IX. Che cosa sia la stanza
242 X. La divisione melodica della stanza
248 XI. La proporzionata disposizione delle parti della stanza
252 XII. I versi della stanza e la loro disposizione strofica
262 XIII. L'armonica disposizione delle rime
274 XIV. L'estensione della stanza
APPENDICI
280 "Doctrina vulgaris eloquentie". Sinossi
I. - La stanza di canzone secondo la dottrina dantesca negli stilnovisti e negli altri poeti italiani citati nel trattato:
282 Dante Alighieri
285 Guido Cavalcanti
285 Cino da Pistoia
288 Lapo Gianni
288 Dino Frescobaldi
289 Guido Guinizelli
290 Onesto degli Onesti
290 Iacopo da Lentino
292 Guido delle Colonne
292 Rinaldo d'Aquino
II. - La stanza di canzone secondo la dottrina dantesca nei poeti provenzali e francesi citati nel trattato:
293 Bertrans de Born
294 Girautz de Borneill
295 Arnautz Daniel
296 Folquetz de Marselha
296 Aimerics de Belenoi
297 Aimerics de Pegulhan
297 Thibaut de Champagne
297 (Gace Brulé)
LA LATINITÀ DEL TRATTATO
301 La lingua e lo stile
302 Ortografia
304 Morfologia
305 I vocaboli. Volgarismi e neologismi di formazione analogica
307 Voci bibliche, dottrinali e dei lessici
308 Il significato delle parole
310 Sintassi. Accordo del soggetto col predicato. Uso dei casi e delle preposizioni. Comparativo
312 Il verbo
316 Lo stile
319 Glossario
337 Gli studi sul "De Vulgari Eloquentia" dal 1938 al 1954
383 Indice analitico dei nomi e delle cose