Volgarizzamento di Lazzaro de' Malrotondi del "De traditione Padue ad Canem Grandem anno MCCCXXVIII mense septembris et causis precedentibus" di Albertino Mussato
L'uso del volgare padovano si attesta nel corso del Trecento. Legato alla presenza della signoria dei Carraresi, esso entra progressivamente nei documenti pubblici, negli statuti corporativi, nelle cronache della città, e segna sull'ultimo scorcio del secolo un bilancio decisamente positivo. Agli inizi del Quattrocento, anche Francesco Novello lo prererisce al latino e lo usa nella sua corrispondenza privata. Vi sono quindi buone possibilità che il volgarizzamento firmato da Lazzaro de' Malrotondi del De Traditione Padue ad Canem Grandem..., scritto da Albertino Mussato alla fine degli anni Venti del Trecento, fosse stato commissionato proprio dalla signoria locale. Il testo del De Traditione..., riproposto in edizione critica da Aulo Donadello, restituisce un documento di eccezionale importanza sotto il profilo storico e linguistico, frutto della gloriosa stagione culturale veneta tra Preumanesimo e periodo comunale.