Nei secoli XII e XIII si manifestano fenomeni di eterodossia collocabili in una peculiare dialettica: da un lato, si assiste al moltiplicarsi di esperienze religiose in mille direzioni e, dall'altro, cresce l'intolleranza ecclesiastica verso ogni forma di autonomia, in concomitanza con una volontà di inquadramento complessivo di ogni aspetto della vita degli uomini. La sintesi non fu sempre possibile, né sempre si realizzò. Ne derivarono esclusioni, anche violente, e integrazioni proficue. Una parte prevalse, l'altra soccombette: storicamente vinti furono gli eretici, vincitori gli uomini di chiesa. La storia degli eretici è letta qui in connessione con la storia delle gerarchie ecclesiastiche, tese alla elaborazione di una dottrina della salvezza razionalizzata e pacificata. Poiché il conflitto fu tra individui e gruppi dalle idee e dai comportamenti diversi e antagonistici, il libro ruota intorno a figure-cardine individuali e collettive: da Pietro di Bruis a Dolcino di Novara attraverso valdesi, umiliati, catari, amalriciani, apostolici e 'santi' eretici.
Indice:
Premessa
Introduzione: A partire da Flacio Illirico
1. Pietro di Bruis: l'eresia dalle montagne alle città
2. Il monaco Enrico: predicazione ed evangelismo di un apostata
3. Arnaldo da Brescia: radicalismo riformatore al centro della cristianità
4. I «buoni cristiani»: tendenze dualiste e chiese catare
5. Valdesio di Lione: il rinnovarsi della missione apostolica
6. Gli umiliati: una breve avventura ereticale
7. Ugo Speroni: le ragioni della grazia divina e dell'intelletto umano
8. Gli amalriciani: dalla scuola alla militanza spirituale
9. Giovanni di Ronco: l'estremismo lombardo e gli sviluppi del valdismo
10. Quattromila catari: articolazioni e crisi delle chiese dualiste
11. Gherardo Segarelli: l'ereticazione dei nuovi apostoli
12. Armanno Pungilupo: tra santità ed eresia
13. Guglielma la Boema: tra santità ed eresia al femminile?
14. Dolcino di Novara: il sogno della palingenesi spirituale
Bibliografia.