Seconda di copertina:
Infatuata delle maniere di corte, scontenta del suo stato, Inês Pereira, giovane di bassa condizione e "molto fantasiosa", sogna come marito, contro i consigli delle persone esperte, un gentiluomo galante, un "discreto" che sappia parlare bene e suonare la chitarra. Crede di averlo trovato, ma il nobile sposo si rivela uno squattrinato e rapace scudiero, capace solo di villanie e di maltrattamenti, "perché l'uomo assennato / tiene la moglie soggiogata". La rovinosa scelta è scandita in un processo di feroce e lenta diffamazione, ma presto "il nodo è sciolto": lo scudiero è fortunosamente ucciso da un moro in una scaramuccia e Inês subito si risposa con un contadino alquanto balordo, ma ricchissimo e docile ad ogni suo capriccio (e la prima fantasia di Inês è quella di recarsi a far visita a un suo antico spasimante…). La "Farsa di Inês Pereira" (1523), del grande commediografo portoghese Gil Vicente, gustosamente trapunta di proverbi e di allusive canzoni - "Mal ferita andava la gazza / innamorata, / sola andava e gridi levava…" -, è anche un apologo sull'ingresso nell'età adulta, segna il trionfo dell'esperienza e del pragmatismo e, con la beffarda detronizzazione del secondo marito, una sorta di rivincita femminile all'interno di un immutato sistama di potere.
Indice:
7 Introduzione
37 Nota informativa
41 Farsa di Inês Pereira
123 Note