Commento dell'editore:
Le finiture murarie giocano un ruolo di primaria importanza nella percezione finale dell'architettura medievale, determinando in buona misura i valori cromatici, plastici e chiaroscurali espressi dalle pareti. Deperibilità, trascuratezza, mutamenti di sensibilità estetica hanno determinato nel tempo la perdita di un ricco repertorio di soluzioni tecniche che rimandavano ad una ben definita figuratività della fabbrica, mentre i restauri condotti a partire dal XIX secolo non hanno spesso compreso e saputo difendere soddisfacentemente questo patrimonio materiale fragile e minuto.
L'indagine diretta condotta su numerose chiese medievali, particolarmente nel Lazio e in Abruzzo, ha restituito un ampio repertorio di finiture (su pietra e mattoni, giunti di malta, rivestimenti ecc.) ancora in parte conservate, consentendo di ricomporre una panoramica generale che rimanda a specificità territoriali e cronologiche dell'Italia centro-meridionale e di istituire relazioni precise con altri contesti costruttivi, soprattutto centro europei.
L'approfondimento su tre interessanti fabbriche dell'Abruzzo interno, infine, nel restituire l'identità storico-artistica e le vicende di trasformazione degli edifici nel tempo, consente di precisare meglio il rapporto fra soluzioni tecniche e scelte architettoniche, evidenziando il significato specifico della ricerca sin qui condotta, le sue difficoltà interpretative, la connessione profonda fra comprensione, giudizio e proposta operativa nel restauro.