Firenze, covo d'invidia. Il canto dei suicidi di Dante Alighieri nell'ottica di Firenze


PREZZO : EUR 10,00€
CODICE: ISBN 8865375280 EAN 9788865375280
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
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EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : -
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Firenze, covo d'invidia. Il canto dei suicidi di Dante Alighieri nell'ottica di Firenze

PREZZO : EUR 10,00€

CODICE :
ISBN 8865375280
EAN 9788865375280

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COLLANA/SERIE:



ANNO:
2016

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
53 pagine
Brossura
cm 14,8 x 21
gr 115

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Il canto dantesco ripercorre la vicenda terrena di Pier delle Vigne, mettendo in luce gli aspetti che avvicinano, fino a coincidere in una perfetta osmosi, il personaggio dantesco e Dante stesso. Il poeta s'incarna in Pier delle Vigne, usa la lingua aulica di Piero, piena di artifici e preziosismi retorici-linguistici, vive la sua stessa fedeltà e lealtà, l'uno nei confronti del suo signore, l'imperatore Federico, l'altro verso la sua città, Firenze, fino all'avvilimento della calunnia e alla conseguente morte morale e fisica, nel caso di Piero. Il suicidio, il massimo dei mali dell'umanità, viene visto qui come la conseguenza naturale di un'onta che, di per sé, non potrà essere mai cancellata. "La meretrice" che abita nei palazzi, l'invidia, è il motore che conduce al dramma esistenziale di Piero e di Dante alla fine.
Nella seconda parte del canto, affrontati gli scialacquatori, la scena finale si ferma su un suicida anonimo, di cui conosciamo solo la città natale: Firenze ed è Firenze, cui ritorna sempre la mente di Dante, la protagonista dell'ultima parte del canto. E, come in Pier delle Vigne, si individua nella "meretrice" la causa prima della sua sventura, così è in Firenze come covo di invidia, attraverso il vissuto di Dante, che si ravvisa la causa e la responsabilità del suicidio dell'anonimo fiorentino.


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