Commento dell'editore:
Il volume raccoglie undici saggi dedicati a tre generi dei primi secoli della letteratura volgare, il cantare, l'egloga e il canzoniere amoroso, e attraverso casi emblematici ne mette in rilievo le ibridazioni e, più in generale, l'incertezza che caratterizza i confini e gli statuti di ognuno, almeno fino al Cinquecento. I testi e i personaggi considerati consentono di affrontare questioni cruciali, dalla genesi del metro e della forma (se popolare o colta) del cantare, alla definizione dei modi — tra Boccaccio e Virgilio — dell'egloga volgare, agli sviluppi della narrazione in ottave: da una prima fase leggendaria e "breve" ad una cavalleresca e ciclica, fortemente contaminata con i codici più in voga tra Quattro e Cinquecento, la poesia macheronica, l'elegia, l'egloga, la lirica petrarchesca, oltre che la novella boccacciana. Un'attenzione specifica è dedicata alla precoce imitazione del Petrarca volgare in ambito veronese e padovano, che rappresenta una fioritura decisamente fuori stagione, e vede coinvolta, di nuovo, la vicenda dell'egloga amorosa, di cui suggerisce, anzi ribadisce, la netta precedenza rispetto all'età e all'ambiente dei "buccoici" laurenziani e della stampa Miscomini, già considerata come l'atto fondativo del genere.