Quarta di copertina:
La "Gerarchia celeste" di Dionigi Aeropagita è da considerarsi l'opera fondamentale dell'angelogia cristiana: testimonianza di una teologia misterica delle origini, la cui memoria rischia di smarrirsi insieme al segreto impulso che l'animò.
Indice:
pag. 5 Introduzione
9 Nota del traduttore
13 La Gerarchia Celeste
15 Capitolo primo
1-2: La manifestazione della Luce
3: La gerarchia terrena e le immaginazioni celesti
19 Capitolo secondo
1: Piano dell'opera. Le rappresentazioni dissimili
2: Alcune obiezioni. Necessità del mistero
3: I due modi della manifestazione divina. Superiorità delle rappresentazioni dissimili
4: Sublimazione dei moti umano-animali presso le gerarchie
5: Le immagini del Principio divino. Preghiera ed esortazione
29 Capitolo terzo
1: Che cos'è la gerarchia
2: Funzione della gerarchia. La collaborazione con Dio. I tre livelli: purificazione, illuminazione, iniziazione
3: Doppia funzione ai tre livelli
33 Capitolo quarto
1: Essere ed Essenza
2: La partecipazione delle enità celesti al Divino. La mediazione degli Angeli
3: La mediazione è necessaria e graduale
4: La presenza mediatrice degli Angeli nei Vangeli
39 Capitolo quinto
Estensione del nome degli Angeli a tutte le gerarchie
41 Capitolo sesto
1: Le fonti dell'insegnamento dell'Autore
2: Le nove gerarchie
43 Capitolo settimo
1: Le prime tre gerarchie. Il significato dei nomi. Serafini, Cherubini e Troni
2: Funzioni dei tre livelli: purità, contemplazione, perfezione. Le gerarchie superiori e il Principio divino
3: Le gerarchie superiori in rapporto alle inferiori. Esitazione angelica. I tre livelli
4: Sguardo complessivo sulle gerarchie superiori. Gli inni celesti
51 Capitolo ottavo
1: Le tre gerarchie intermedie. Il significato dei nomi. Dominazioni, Virtù e Potestà. I tre livelli
2: La trasmissione dei contenuti spirituali e la gerarchia terrena. Gli esempi di Zaccaria, Ezechiele e Daniele
57 Capitolo nono
1: Le ultime tre gerarchie. Il significato dei nomi. Principati
2: Arcangeli ed Angeli. Rapporto con le altre gerarchie e guida dei popoli
3: L'opera della Provvidenza e il libero arbitrio. Il sacerdozio di Melchisedek
4: Egitto, Babilonia e Israele. Unicità della Provvidenza
63 Capitolo decimo
1: Ricapitolazione: il dono di luca e le gerarchie
2: Tripartizione delle entità celesti
3: Corrispondenze umano-cosmiche dei tre livelli
66 Capitolo undicesimo
1: Perché tutte le entità celesti vengono chiamate "Dunámeis"?
2: La "dúnamis" angelica
69 Capitolo dodicesimo
1: Perché il Sommo Sacerdote è chiamato Angelo?
2: La partecipazione degli inferiori
3: Validità del termine "dèi"
72 Capitolo tredicesimo
1: Il Serafino di Isaia
2: Prima soluzione: un Angelo è chiamato Serafino
3: Seconda soluzione: l'Angelo riferisce la sua opera all'ordine dei Serafini. L'esempio della luce solare e del calore del fuoco per spiegare l'illuminazione divina. Le prime entità come capi delle gerarchie
4: La visione di Isaia. Rappresentazione del Serafino. Il procedere della purificazione. Il discorso dell'Angelo. Conclusione
82 Capitolo quattordicesimo
Il numero delle Intelligenze celesti
83 Capitolo quindicesimo
1: Il pluralismo delle rappresentazioni angeliche. I tre movimenti comuni alle entità celesti
2: Il simbolismo del fuoco
3: Immagini antropomorfiche: la dignità umana, le facoltà sensoriali, le parti del corpo
4-5: Le vesti e gli strumenti
6: I venti e le nuvole
7: I metalli e le pietre
8: Il simbolismo animale
9: I fiumi, le ruote e i carri. La gioia degli Angeli. Conclusione
97 Indice delle citazioni e dei riferimenti biblici.