Seconda di copertina:
Giovanna d'Angiò (Napoli, 1326 - Aversa, 1382) ha quattro anni quando il nonno Roberto, re di Napoli e di Sicilia, la nomina erede al trono. A sette anni sposa Andrea d'Ungheria, a diciassette è incoronata regina. Con i suoi quattro mariti ha rapporti difficili: la forte personalità e il suo spirito d'indipendenza non consentono la loro ingerenza negli affari di Stato. E quando è costretta ad associare al regno Luigi di Taranto, secondo marito, sorgono gravissimi contrasti. Dopo quasi quarant'anni di regno, venne fatta assassinare dal nipote Carlo di Durazzo. Giovanna è entrata nella leggenda non soltanto per la sua tenace ed ostinata difesa del potere, ma anche per la sua spregiudicata condotta privata, insofferente di ogni coercizione. Il suo regno coincise con il papato di Avignone (capitale della Provenza, feudo angioino) e quindi spesso la sovrana dovette fare i conti con i papi. Emile Léonard, il suo storico piú attento, negli anni Trenta scrisse che questa donna può essere a buon diritto considerata un'antesignana delle moderne femministe.
Indice:
pag. 5 I. Giovanna erede al trono di Napoli
21 II. Giovanna succede al nonno Roberto
37 III. L'assassinio di Andrea
47 IV. Il secondo matrimonio
52 V. La vendetta di Luigi d'Ungheria e la fuga di Giovanna in Provenza
63 VI. Giovanna in Provenza
71 VII. Il ritorno di Giovanna a Napoli
86 VIII. La spedizione in Sicilia
94 IX. Il terzo marito
109 I. Urbano V riporta il papato a Roma
119 XI. Il quarto marito
137 XII. Carlo III fa assassinare Giovanna
140 XIII. I giudizi su Giovanna
149 Bibliografia
153 Indice dei nomi