Commento dell'editore:
Un saggio chiarificatore dedicato all'annosa "questione della lingua" nell'Italia del Medioevo.
Quarta di copertina:
Tra i più insigni italianisti del Novecento, Dionisotti ha rinnovato nei metodi la storia della letteratura italiana, allargandone le conoscenze e dando un nuovo significato alla ricerca erudita. Da tempo esaurito, il libro che è parso opportuno riproporre illumina appunto alcuni ignoti percorsi dell'Italia letteraria tra Quattro e Cinquecento. I problemi messi a fuoco rinviano a un'epoca in cui il binomio letteratura e storia della lingua è inscindibile e investono situazioni emblematiche della cultura italiana antica, quali il decadimento e le trasformazioni dell'umanesimo, la codificazione del volgare e dei suoi registri linguistici e stilistici, il lento uscire di scena delle lingue classiche. Pur dopo tanti decenni, il volumetto rimane uno dei punti obbligati per l'approccio alla letteratura del Rinascimento, destinato certamente a suscitare sempre nuovi problemi e interessi tra le giovani generazioni.
Sommario:
pag. VII Vincenzo Fera, Dionisotti e il ciceronianesimo
XXXVI Giovanni Romano, Arti e lettere in Carlo Dionisotti: una breve antologia
XLI Vincenzo Fera, Nota al testo
1 Premessa
3 I. Aldo Manuzio
15 II. Marcantonio Sabellico e Giovan Francesco Fortunio
25 III. Ottavio Cleofilo e Paolo Pompilio
35 IV. Raffaele Maffei e Paolo Cortese
70 V. Giovan Battista Pio e Mario Equicola
114 Indice dei nomi