Commento dell'editore:
Attar Farid al-Shahid, quasi certamente è uno pseudonimo. Il vero nome dell'autore di questa sorprendente storia, per sua volontà, resterà ignoto fino alla propria morte, mi dicono: soltanto due amici a Teheran e uno a Parigi lo conoscerebbero. Pare che abbia delle buone ragioni, l'autore, a voler restare sconosciuto, considerata l'aria che tira in Iran, dove si racconta che passi il tempo... a passare inosservato! Così come, finché saranno in vita, resteranno ignoti il nome del traduttore dall'arabo e quello dei numerosi ricercatori, orientali ed occidentali, che hanno collaborato alla storica “caccia” per rintracciare Abu Muwaihiba al-Akhir, l'ultimo testimone “oculare”degli eventi che nell'anno 632 d.C. determinarono l'atroce morte del Profeta Maometto, percorrendo 1400 anni di storia, in Europa, in Asia, in Africa, individuando, uno ad uno, i suoi 29 antenati che si sono trasmessi la terribile verità, di generazione in generazione, fino ad arrivare a Lui, all'unico che conosceva il nome dell'Antico Assassino; a Lui, all'Ultimo Testimone vivente: Abu Muwaihiba al- Akhir... rintracciato a Parigi, dove ha vissuto a lungo, poi incontrato a Baghdad, poche ore prima della sua morte. Appena in tempo: ormai senza eredi a cui trasmettere il suo segreto (gli sciiti gli avevano appena sgozzato cinque figli!) voleva finalmente liberarsi del suo angosciante millenario tormento!
Questo libro rocambolesco alla fine si rivela ironica e struggente come le vicende del Don Chisciotte; umoristica e fiabesca come le “Mille e una notte”; arguta ed avventurosa come il “Milione” di Marco Polo.