Commento dell'editore:
Il presente volume raccoglie alcuni studi di storia militare normanna condotti nel corso degli ultimi quattro anni (...). La tesi centrale espressa fra queste pagine pertiene la non trascurabile influenza esercitata, sulla conquista normanna del Sud Italia, dalla componente etnico-culturale vichinga. (...)
Non è possibile comprendere la conquista del Meridione d'Italia, da parte dei normanni, se si prescinde dall'impronta marcatamente scandinava della stessa. Nonostante parte della storiografia contemporanea abbia considerato tale interpretazione superata (...), risulta arduo negare che le dinamiche comportamentali di gruppo adottate nel nostro Mezzogiorno, rispecchiassero più l'anima vichinga, che quella franca propriamente detta. (...)
L'organizzazione dei primi gruppi armanti di normanni che lavorarono come mercenari al soldo di bizantini e longobardi, fa ritornare alla mente, latu sensu, la leggendaria élite degli Jómsvíkingar, combattenti vichinghi che vendevano i loro servigi al migliore offerente. Le saghe evidenziano il loro spirito di corpo; l'adesione a un gruppo culturale ed etnico specifico, costruito su quei valori tipicamente muscolari, peculiari di ogni società guerriera tradizionale. Il culto della forza e del valore nelle armi fra i normanni, riecheggia quello dei loro antenati, per quanto sia innegabile che costoro avessero modificato radicalmente i loro costumi, adeguandoli in buona parte a quelli franchi. Tuttavia, le strategie della conquista, improntate sulla legge del terrore, della devastazione, della riduzione in schiavitù delle popolazioni autoctone e degli stupri sistematici delle donne, evidenziano come il 'rito di passaggio' e dunque di trasformazione di tale popolo stanziatosi nel nord della Francia, non fosse stato ancora completato, nonostante la conversione al Cristianesimo.