I Prefetti. Una dinastia signorile tra impero e papato (secoli XII-XV)


PREZZO : EUR 25,00€
CODICE: ISBN 8897808395 EAN 9788897808398
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 58
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
I Prefetti. Una dinastia signorile tra impero e papato (secoli XII-XV)

PREZZO : EUR 25,00€

CODICE :
ISBN 8897808395
EAN 9788897808398

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
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EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 58

ANNO:
2013

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XIV - 250 pagine
Brossura con sovracoperta
In 8°

DESCRIZIONE:

I Prefetti sono un lignaggio signorile di origine romana. Probabilmente discendono dai Corsi, una potente stirpe che ebbe un ruolo preminente nelle vicende della Roma pre-comunale, ponendosi ai vertici della società cittadina nel corso dei profondi cambiamenti causati dalla riforma della Chiesa. Agli inizi del secolo XII due loro esponenti acquisirono la titolarità dell'ufficio prefettizio e sfruttando il ruolo funzionariale connesso con la carica di praefectus riuscirono a porre le basi di un radicamento signorile extraurbano. Successivamente, nella seconda metà del secolo, anche a seguito del consolidamento dell'esperienza municipale capitolina e per diretto intervento imperiale, trasformarono la carica in un titolo patrimonializzato e lo dinastizzarono cognomizzandolo. Nel Duecento i Prefetti accentuarono la loro eclissi dalla scena politica romana per concentrare la loro azione nella Tuscia, riuscirono ad acquisire la proprietà di diversi castelli; contemporaneamente oscillarono tra l'alleanza con i papi e con gli imperatori. Nella seconda parte del secolo XIII finalizzarono la loro azione nell'acquisizione delle signorie delle città più importanti della zona: Corneto e Viterbo, inserendosi nelle lotte di fazione e molto spesso mostrandosi come gli unici pacificatori. Nel secolo seguente provarono a costruire una signoria territoriale comprendente non solo le loro proprietà, ma i centri cittadini maggiori dell'alto Lazio e dell'Umbria meridionale. Un simile progetto era chiaramente in antitesi con le aspirazioni di altri lignaggi nobiliari, del comune romano e soprattutto degli interessi della Chiesa, che proprio nell'azione politica dei Prefetti vedeva l'ostacolo maggiore nel consolidamento del proprio potere temporale in quei vasti territori. Dallo scontro che ne derivò e che praticamente perdurò per circa un secolo (dagli anni quaranta del XIV secolo al 1435) i Prefetti ne uscirono definitivamente sconfitti: l'ultimo esponente del nostro lignaggio fu appunto decapitato nella rocca di Soriano nel 1435 per ordine del cardinale Vitelleschi.


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