Commento dell'editore:
Ci sono testi che, nel secolo scorso, hanno segnato profondamente una mutazione nella percezione dell'epoca medievale e della sua cultura, è questo il caso dello studio di Schramm sulle insegne del potere di Federico II. La lucidità con cui lo studioso tedesco, per primo, affrontò il tema dell'autorappresentazione simbolica dell'autorità imperiale e regia (Staatssymbolik) – vedendo nel modo in cui essi si presentavano al mondo un segno della concezione del potere e dell'autorità che incarnavano –, e introdusse così nel dibattito storiografico, allora concentrato principalmente su temi di storia giuridico-istituzionale, prorompente, il tema della dimensione culturale di alcune manifestazioni umane e di alcuni monumenti storici. Egli permise così agli storici, che ormai sessant'anni fa lo lessero per la prima volta in lingua tedesca, di affrontare con una sensibilità storiografica nuova il tema della regalità in epoca medievale. Riproporre al pubblico italiano, oggi, a distanza di più di mezzo secolo, questo testo, che a tutti gli effetti si può definire un grande classico della storiografia novecentesca, significa permettere ai lettori italiani di andare direttamente alla radice di un modo di fare storia che ancora oggi, malgrado le scoperte susseguitesi negli anni, mantiene inalterato il suo alto valore metodologico e il suo carattere esemplare. Una coraggiosa iniziativa editoriale che, anche grazie al saggio introduttivo di Girolamo Arnaldi, è destinata a divenire un classico per gli studiosi, gli amanti dell'ultimo degli imperatori Svevi e, più in generale, gli appassionati di storia.