Commento dell'editore:
La vita e l'opera del grande frate eremitano tuderte, che, vivendo la turbolenta età di massima espansione di Todi libero Comune, fondò in città un secondo convento agostiniano e si fece promotore di una instancabile opera di pacificazione tra le fazioni guelfa e ghibellina in perenne lotta. Illustre esponente dell'ordine di Sant'Agostino (ricoprì vari incarichi, tra i quali il ruolo di Ministro Provinciale), fu anche teologo e predicatore di grande fame. Il b. Simone da Todi morì in Bologna, presso il convento agostiniano di San Giacomo Maggiore, dove si era recato a predicare il quaresimale, e nella cui chiesa è ancora oggi sepolto e venerato. Presentazione del Vescovo di Orvieto-Todi, mons. Giovanni Scanavino.
Quarta di copertina:
"Susciti un giorno Dio lo spirito di qualche uomo di religione, il quale procuri, promuova e ottenga i sacri onori dovuti a Simone" Thomas de Herrera, 1644
Indice:
pag. 5 Presentazione
9 Introduzione. Il b. Simone da Todi: un grande dimenticato
15 La giovinezza e la formazione di Simone Rinalducci
22 Todi tra Duecento e Trecento: una città in fermento
32 Gli Agostiniani a Todi e l'opera del beato Simone
44 A Santa Prassede: la seconda casa
60 I giorni bui: l'invidia e le calunnie
63 Gli scritti del b. Simone Rinalducci
68 La santa morte
75 I miracoli
79 Florilegio dei miracoli del b. Simone da Todi
91 La devozione
96 La beatificazione
101 Le reliquie
103 Le preghiere
106 Le fonti
109 Nota all'immagine in copertina
110 Ringraziamenti