Il bosco nel Medioevo



TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il bosco nel Medioevo

PREZZO : EUR 22,00€

CODICE :
ISBN 8880911937
EAN 9788880911937

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
A cura di: , Contributi di: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 4

ANNO:
1998

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
300 pagine
16 tavv. f.t., 4 ill. b/n
Brossura
cm 14,5 x 20,5 x 1,9
gr 431

NOTE:
Ristampa della seconda edizione (prima edizione: 1988)

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Che cosa rappresenta, oggi, il bosco per l'uomo delle società cosiddette avanzate? Non c'è dubbio che ai più appare come una presenza marginale, lontana, slegata da qualsiasi attività caratterizzante la realtà complessiva in cui solitamente ognuno vive ed opera: per questo viene spesso invocato come elemento costitutivo di una mitologia del passato, bene semmai da tutelare, da conservare, da avvicinare di tanto in tanto per tonificare il corpo e la mente stressati; ma il bosco resta pur sempre profondamente estraneo alla vita quotidiana nel nostro tempo: sta scomparendo perfino dalle favole dei bambini. Parlare del bosco oggi, relativamente ad un periodo in cui questa è stata invece - come ben si vedrà nelle pagine che seguono - assolutamente centrale, assolve quindi ad un primo, essenziale compito: quello conoscitivo. E qui la materia si presenta vastissima, costringendo a procedere per sondaggi settoriali, ma che forniscono un'idea assai precisa della presenza e della rilevanza del bosco nella società medievale. Si tratta di una realtà così massiccia e importante da costringere all'utilizzo di concetti e terminologie le più diverse. Già il lessico di base si presenta assai articolato: saltus, lucus, silva, buscus, nemus, foresta...tutti termini con un significato specifico, che va recuperato di volta in volta, tenendo conto dei vari contesti culturali, territoriali e cronologici. Ma anche la realtà produttiva indicata col più generale come di silva presenta particolari specificazioni: vi è la silva 'glandifera', adatta soprattutto per il pascolo brado dei suini; la silva 'stalaria', ossia il bosco ceduo utilizzato prevalentemente per ricavarne pali e legname minuto; ancora si distingue tra la silva 'fructuosa' e quella 'infructuosa'; specializzazioni ulteriori rigurdano i castagneti, i cerreti, i rovereti, tutte le consociazioni che hanno dato origine a una toponomastica di cui l'Europa è fittissima. Ma anche la geografia, la pedologia, la latitudine, l'altitudine svolgono un ruolo di prim'ordine in questa definizione: dai boschi alpini dominati dalle conifere si passa ai boschi planiziari ricchi di farnie, roveri, salici, ontani; dalle pinete litoranee ai boschi di sponda, alla macchia mediterranea; se poi introduciamo variabili di natura sociale, avremo boschetti dei poderi contadini, i grandi boschi-giardino delle ville nobiliari, gli estesi boschi delle comunita' rurali. Come si pongono, nel Medioevo, gli uomini di fronte a questa realtà complessa e onnipresente? Ne hanno paura, perchè il bosco è popolato di bestie feroci, di animali nocivi, di malviventi e di banditi, di ombre, di spiriti e divinità: ma la paura non è tale da scoraggiarli, da farli arrestare spaventati ai margini della selva. certo vi sono parti del bosco nelle quali gli uomini non si avventurano, ma nel complesso essi conoscono, percorrono, usano il bosco: ed esso viene misurato, tutelato, sfruttato, talora profondamente modificato e in certi casi-limite (significativi però anch'essi del rapporto familiare che gli uomini avevano instaurato col bosco) perfino distrutto. Quella medievale si delinea pertanto come una civiltà dell'albero: utilizzato in forma capillare per molteplici e svariati usi, esso è veramente - se così possiamo esprimerci - un personaggio di primo piano nella società del tempo...
(Dalla Prefazione di Bruno Andreolli e Massimo Montanari)

Quarta di copertina:
Profondamente estraneo alla vita quotidiana nel nostro tempo, il bosco è invece una presenza assolutamente centrale nella civiltà del Medioevo, condizionando in modo decisivo la cultura materiale e l'immaginario, le forme produttive e gli atteggiamenti mentali. Alle presenza e al ruolo del bosco nel Medioevo, alle forme e ai modi del rapporto, non privo di contraddizioni ma sempre strettissimo, che gli uomini instaurarono allora con esso, sono dedicati numerosi saggi in questo volume. Taluni autori hanno privilegiato gli aspetti culturali e mentali del problema, altri hanno preferito indagare su precise realtà ambientali e produttive. Il bosco, luogo di caccia e di produzione di legname, rifugio di banditi, infestato di belve feroci, dominato da spiriti e divinità, viene descritto in dettaglio nelle sue implicazioni culturali, sociali ed economiche. La messe di informazioni e di problemi che complessivamente ne esce, di un'ampiezza senza precedenti nella storiografia medievistica, ha rappresentato, e rappresenta ancora, come testimonia questa nuova edizione, un punto fermo per gli studi sull'argomento.

Indice:
7 Prefazione
I. REALTÀ FISICHE E RAPPRESENTAZIONI MENTALI
13 Luciano Lagazzi - I segni sulla terra. Sistemi di confinazione e di misurazione dei boschi nell'alto Medioevo.
30 Bruno Andreolli - L'orso nella cultura nobiliare dall'Historia Augusta a Chretien de Troyes.
46 Massimo Montanari - Uomini e orsi nelle fonti agiografiche dell'alto Medioevo.
61 Carla Villani - Il bosco del re: consuetudini di caccia negli 'Annales Regni Francorum'.
68 Jean-Louis Gaulin - Tra 'silvaticus' e 'domesticus': il bosco nella trattatistica medievale.
79 Paolo Golinelli - Tra realtà e metafora: il bosco nell'immaginario letterario medievale.
101 Marina Baruzzi, Massimo Montanari - 'Silva runcare'. Storie di cose, di parole, di immagini.
II. PAESAGGI, SOCIETÀ, ECONOMIE
113 Rosanna Caramiello, Irma Naso, Maria Maddalena Negro Ponzi Mancini, Francesco Panero - Fonti e metodi per una storia della foresta medievale: avvio di una ricerca interdisciplinare relativa al Piemonte.
140 Giuseppe Albertoni - Boschi nell'immaginario e boschi nella realtà: riflessioni sulla presenza e l'uso dell'incolto nell'Alto-Adige medievale.
148 Teresa Bacchi - Il bosco e l'acqua. Uso dell'incolto e colonizzazione agraria nel territorio ferrarese (secoli XI-XIII).
159 Paola Galetti - Bosco e spazi incolti nel territorio piacentino durante l'alto medioevo.
178 Patrizia Cremonini - Comunità rurali e uso dell'incolto nella bassa pianura bolognese nei secoli XIII-XIV: il territorio persicetano.
189 Paola Foschi - Bosco e piccola proprietà contadina nell'estimo del 1315 in Val di Limentra (Appennino bolognese).
200 Rossella Rinaldi - L'incolto in città. Note sulle vicende del paesaggio urbano tra alto Medioevo ed età comunale.
209 Gianfranco Pasquali - Il bosco litoraneo nel Medioevo, da Rimini al Delta del Po.
229 Fabio Salbitano - Per uno studio delle modificazioni del paesaggio forestale: il caso del monte Catria.
241 Alfio Cortonesi - La silva contesa. Uomini e boschi nel Lazio del Duecento.
255 Carmela M. Rugolo - Paesaggio boschivo e insediamenti umani nella Calabria medievale.
279 Pietro Corrao - Per una storia del bosco e dell'incolto in Sicilia fra XI e XIII secolo.


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