Commento dell'editore:
Verso la metà del IX secolo si diffuse in tutta Europa una notizia strabiliante: nella remota Galizia, all'estremo confine nord-occidentale della penisola iberica, grazie a un prodigio divino era stato rinvenuto il sepolcro dell'apostolo san Giacomo il Maggiore. Questa scoperta suscitò un incredibile entusiasmo che si rafforzò nel corso dei secoli successivi, attirando sul luogo sacro folle sempre maggiori di pellegrini, non solo del vecchio continente, ma anche dal Vicino Oriente e addirittura dall'Africa, tanto che Compostella divenne la terza meta di pellegrinaggio, dopo la Terra Santa e Roma, e sulle strade del santo cammino si formarono la storia, la cultura, la civiltà stessa dell'Europa.
Andrea Conti ha ricostruito le vicende del ritrovamento della tomba e delle spoglie dell'apostolo; soprattutto ha ricostruito la genesi di un fervore collettivo che ha indirizzato nei secoli del Medioevo migliaia di pellegrini appartenenti a ogni ceto sociale verso quelli che si ritenevano i confini del mondo, con una devozione che ancora oggi non accenna a diminuire, ma che sembra rinnovarsi continuamente.