Il Castello d'Aquino a Rocchetta Sant'Antonio tra storia e restauro


PREZZO : EUR 29,00€
CODICE: ISBN 8879693727 EAN 9788879693721
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il Castello d'Aquino a Rocchetta Sant'Antonio tra storia e restauro

PREZZO : EUR 29,00€

CODICE :
ISBN 8879693727
EAN 9788879693721

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2016

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
85 pagine
Brossura con alette
cm 21 x 29,7

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Seppur piccolo il paese ha una sua antica storia documentata nell'ambito delle trasformazioni politiche di questi territori dal medioevo alla diluizione del Regno di Napoli. Dall'evoluzione stessa dei suoi toponimi – dalla antica Rocca di Sant'Antimo, attorno alla quale si era sviluppato il nucleo urbano originario, a Rocchetta Sant'Antonio – si può rileggere la storia del paese almeno a partire almeno dall'XI secolo.
A partire dai primi anni del XVI secolo questa storia si è legata strettamente alla presenza del Castello, voluto da Ladislao II d'Aquino nel 1507. Non si può affermare che il Castello d'Aquino sia una fortificazione sconosciuta; la sua particolare conformazione planimetrica a base triangolare con tre bastioni di forma a mandorla o, se vogliamo, a bec d'éperon (a becco di sperone) – in quanto l'origine della forma si deve ai castelli francesi dei secoli XI-XII – ha sempre colpito gli studiosi di architettura militare, ed in particolare per la sua assonanza formale con le opere fortificate del più grande architetto e trattatista militare del Rinascimento nella seconda metà del XV secolo, cioè il senese Francesco di Giorgio Martini.
L'importanza del personaggio, commissionato dalle più importanti corti e signorie dell'epoca - e particolarmente per noi dalla corte aragonese di Napoli - è testimoniata anche dal seguito operativo che ebbero le sue opere originali ed aggiornate ai nuovi criteri ossidionali resisi indispensabili col perfezionamento tecnologico delle armi da fuoco e dell'uso della polvere da sparo, sempre più devastante e temuto.
Un seguito di epigoni architetti ed ingegneri militari impegnati nella fortificazione del Regno sotto il costante pericolo del nemico musulmano. Fra questi, tra i quali si ricorda in particolare il fiorentino Antonio Marchesi da Settignano, andrebbe ricercato l'autore o quantomeno il realizzatore del Castello d'Aquino sul modello sperimentato e diffuso da Francesco di Giorgio.


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