Testo latino a fronte
Commento dell'editore:
Il centone virgiliano di Proba, colta nobildonna romana vissuta nel IV secolo d.C., rappresenta il più antico e il più compiuto esempio di poesia centonaria cristiana pervenutoci dall'antichità. Il "riuso" centonario di Virgilio in chiave cristiana trova il suo fondamento ideologico nell'interpretazione allegorica dell'opera del Mantovano: Vergilium cecinisse loquar pia munera Christi, scrive Proba al v. 23. La centonaria intende mostrare come i versi e gli emistichi virgiliani, opportunamente selezionati e ricollocati, possano esprimere i contenuti più alti della religione cristiana, offrendo ad un pubblico di colti neofiti un carmen sacrum che recuperi la dolcezza della poesia pagana grazie alla sacralità dei contenuti cristiani. Con questa sua operazione, dagli esiti non sempre felici e non sempre perspicui, Proba è pienamente una donna del suo tempo: sorretta da un autentico senso religioso, non immune da ansie di redenzione per il suo passato da pagana, ella sente il dovere di recuperare e trasmettere ai posteri la parte migliore, secondo lei, della paideia classica, astraendo la forma dal contenuto e piegando quella stessa forma ad un contenuto completamente diverso e, secondo lei, migliore. Il centone di Proba è dunque il prodotto di una ben precisa temperie culturale, che da una parte, come è ovvio, può essere compreso solo in relazione a quelle determinate coordinate storiche e culturali, ma dall'altra può offrire nuovi indizi e spunti di indagine per meglio approfondire la nostra conoscenza di un'epoca tanto tormentata e tanto fondamentale per la storia della cultura occidentale come fu il quarto secolo dell'era cristiana.