Commento dell'editore e quarta di copertina:
Abituati come siamo - in tempi di diffusa e ben giustificata preoccupazione ecologica - a considerare la caccia soprattutto come un'aggressione e un'offesa agli equilibri ambientali, scopriremo forse con stupore, leggendo questo libro, una dimensione diversa di questa attività, che nel Medioevo fu espressione di una società e di una cultura profondamente integrate con il mondo dei boschi e degli animali. Ribaltando in tal modo i termini della questione, la caccia apparirà come un 'valore' essenziale della nostra civiltà, veicolo di importanti implicazioni antropologiche oltre che storiche. Sul che varrà la pena riflettere, anche per arricchire di nuove prospettive la nostra cultura dell'ambiente. Massimo Montanari

Indice:
pag. VII Premessa
3 I. Caccia e mentalità guerriera
3 1. A scuola di guerra
10 2. L'arco e la spada
17 3. Le parole della caccia
20 4. L'autocoscienza del guerriero
26 5. Nella foresta
30 6. Il sogno iniziatico del cacciatore
35 7. La belva: avversario e modello
52 8. L'"altro volto" della caccia
65 II. Caccia e rappresentazione del potere
65 1. Immagini e rituali della regalità
72 2. Diritto venatorio e gerarchie sociali
85 3. Usi della caccia nel pensiero politico
87 4. Il cervo
95 5. Il falco
100 Appendice I. Caccia medioevale e caccia romana
102 Appendice II. Una caccia singolare: Teodorico II, re dei Visigoti
107 III. La Chiesa di fronte alla caccia
107 1. La selva e la violenza pagana
113 2. Preti cacciatori e altri peccatori
117 3. L'anti-caccia del santo
121 4. Idee sul mondo animale
127 IV. Caccia e cultura alimentare
127 1. L'appetito del nobile
133 2. I pasti degli "altri"
139 3. L'altro volto della carne
141 4. Il corno
143 Conclusioni
157 Appendice. Montréal, 6 dicembre 1989
159 Note