Il Dialogo


PREZZO : EUR 36,00€
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AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , I - , 289
DISPONIBILITA': In esaurimento


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il Dialogo

PREZZO : EUR 36,00€

CODICE :



AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: A cura di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, I
, 289

ANNO:
1995

DISPONIBILITA':
In esaurimento

CARATTERISTICHE TECNICHE:
612 pagine
Brossura con alette
cm 14,5 x 21,5 x 3
gr 740

DESCRIZIONE:

Il Dialogo della Divina Provvidenza ovvero Libro della Divina Dottrina è l'opera capitale di s. Caterina da Siena.
L'edizione critica a cura della prof. Giuliana Cavallini vede la luce nel 1968.
«Questa nuova edizione costituisce rispetto a quelle che l'anno preceduta, una vera rivoluzione: rompe i ponti con una tradizione editoriale di circa quattro secoli e presenta il Libro cateriniano secondo uno schema nuovo. Nuovo rispetto al precedente, ma antico dovrebbe dirsi o primitivo perché, essendo il risultato di un attento esame interno dell'opera, esso aderisce alla sua struttura naturale e ne rispecchia fedelmente l'idea madre». Così scrive nell'introduzione la Cavallini, che poi nel paragrafo La divisione del Dialogo nelle edizioni precedenti espone i motivi per i quali ha abbandonato il vecchio schema.
Messe in evidenza le ragioni per cui la tradizionale divisione del Dialogo in 4 trattati e 167 capitoli è incongruente e arbitraria, spiega l'origine di una divisione così irrazionale che compare e si generalizza molto tardi, e cioè nella seconda metà del '500.
Questa divisione viene messa in evidenza per la prima volta nell'edizione di Onofrio Farri (Venezia, 1579) nel cui frontespizio leggesi il titolo Dialogo… Diviso in quattro trattati.. Dalle rubriche dei capitoli egli isola le diciture relative ai "trattati", dando così alla parola "trattato" il significato di "trattazione" organica e completa, significato del tutto arbitrario e non conforme alla realtà.
La divisione in quattro trattati ebbe una "fortuna" inspiegabile e sfuggì al vaglio della critica per circa quattro secoli; forse per l'illusoria speranza che i quattro trattati potessero corrispondere alle quattro petizioni del Dialogo, benché i curatori delle edizioni abbiano cercato invano tale corrispondenza. Evidentemente essi hanno conservato la divisione perché non avevano una soluzione migliore.
La scoperta dello schema. Scorrendo la "tavola" dei capitoli l'A. fu colpita dal succedersi di tre elementi: petizione, risposta, ringraziamento, e capì che su questi era costruito lo schema del Dialogo. Adoperò questa chiave per un controllo e, nonostante alcune difficoltà, riuscì in base a questi criteri interni ad elaborare uno schema che era già fondamentalmente quello dell'attuale edizione; ebbe poi una conferma dalla collazione del testo col codice casanatense 292, dove le iniziali grandi coincidevano con le divisioni dello schema da lei elaborato.
L'opera si articola come segue:
1) Proemio (I-II); 2) La dottrina della perfezione (III-XII); 3) Dialogo (XIII-XXV); 4) La dottrina del Ponte (XXVI-LXXXVII); 5) La dottrina delle lacrime (LXXXVIII-XCVII); 6) La dottrina della verità (XCVIII-CIX); 7) Il corpo mistico della Santa Chiesa (CX-CXXXIV); 8) La Provvidenza divina (CXXXV-CLIII); 9) L'Obbedienza (CLIV-CLXV); 10) Conclusione (CLXVI-CLXVII).
Di ogni sezione l'A. sintetizza la materia trattata e mette in particolare evidenza le connessioni fra l'una e l'altra.
Nella seconda edizione del 1995, il testo manoscritto casanatense è stato collazionato con altri importanti codici cateriniani. Sono state aggiunte numerose note a pie' di pagina con riferimenti a passi paralleli o a fonti varie, o destinate a chiarire il senso di alcune espressioni dell'antico linguaggio senese. La dottrina del Ponte è stata divisa in quattro sezioni per meglio evidenziarne il contenuto.

Note di copertina:
Ciò che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la lucida, profonda ed inebriante assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede... una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolarissime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta ad un carisma di sapienza dello Spirito Santo, un carisma mistico.
Caterina da Siena offre nei suoi scritti uno dei più fulgidi modelli di quei carismi di esortazione, di parola di sapienza e di parola di scienza, che S. Paolo mostrò operanti in alcuni fedeli presso le primitive comunità cristiane, e di cui volle che fosse ben disciplinato l'uso, ammonendo che tali doni non sono tanto a vantaggio di coloro che ne sono dotati, quanto piuttosto dell'intero Corpo della Chiesa...
Ma quali sono le linee caratteristiche, i temi dominanti del suo magistero ascetico e mistico? A Noi sembra che, (ad imitazione del "glorioso Paolo", di cui riflette talvolta anche lo stile gagliardo ed impetuoso), Caterina sia la mistica del Verbo Incarnato, e soprattutto di Cristo Crocifisso; essa fu l'esaltatrice della virtù redentiva del Sangue adorablle del Figliuolo di Dio, effuso sul legno della Croce con larghezza di amore per la salvezza di tutte le umane generazioni. Questo Sangue del Salvatore, la Santa lo vede fluire continuamente nel Sacrificio della Messa e nei Sacramenti, grazie al ministero dei sacri ministri, a purificazione ed abbellimento dell'intero Corpo mistico di Cristo. Caterina perciò potremmo dirla la mistica del Corpo mistico di Cristo, cioè della Chiesa. (Paolo VI- Omelia 4. 10. 1970)
Nessuno mai si avvicinò a lei, senza tornarne più dotto e più buono. La sua scienza fu infusa, non acquisita. Ella apparve prima maestra che discepola... (Dalla Bolla di Canonizzazione)
S. Caterina è l'anima ardente che sente e vive della verità divina nel combattimento degli uomini e nei segreti della Provvidenza; nelle lotte quotidiane che nel regno di Dio si combattono tra il male e ii bene, tra le tenebre e la luce: sembra che la salvezza della sua anima sia fortemente congiunta al trionfo e alla santità della Chiesa militante, e la sua parola diviene fuoco come il suo amore e le sue lacrime... Lo stile di S. Caterina è quello di S. Paolo e del Savonarola, che unisce le grazie e l'ardimento, la forza del martello che batte inesorabile sulle iniquità umane e freme dell'invisibile martirio di una preghiera fatta di sangue. (P.M. Cordovani o.p.)
... la fede della Santa è fatta parola; qui vi ha tutta la sua anima e qui s'incarnano i suoi sentimenti e i suoi pensieri in quella sua lingua potente e singolare, a volte aspra, a volte dolce, sempre personale, che nessuno può dimenticare, perché si incide nella mente e nel cuore e lascia, dove passa, i segni della passione che l'ha creata. (G. Bertoni)


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