Commento dell'editore:
Fondato con ogni probabilità sullo scorcio del secolo XI dal normanno Umfredo, secondo conte montese, il monastero benedettino di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso ha avuto un ruolo determinante nella vicenda religiosa, politica e socio-economica della Basilicata sud-orientale, accreditandosi come la più potente istituzione monastica dell'area. Strettamente legato alle schiatte comitali che hanno guidato la contea di Montescaglioso dalla prima età normanna al periodo aragonese, è stato a capo di una vasta signoria monastica, le cui propaggini si irradiavano fino alla costa ionica ed adriatica. L'archivio monastico, conservato all'interno del cenobio lucano anche dopo il trasferimento della comunità dei monaci a Lecce (1784), si è disperso in seguito alle soppressioni monastiche; una minima parte sopravvive oggi in originale ed è conservata presso l'Archivio di Stato di Matera, nel Fondo Gattini; alcuni documenti hanno fatto parte per un certo periodo dell'archivio privato del sottintendente di Matera, Niccolò Jeno de Coronei e dei suoi eredi, ma risultano ora irreperibili. Alla fine del XIX secolo la maggior parte della documentazione su supporto membranaceo del monastero di Montescaglioso fu trasferita presso il Grande archivio di Napoli, nel fondo Pergamene di Matera, di cui costituiva la serie denominata Private, ma andò bruciata durante l'incendio del deposito di S. Paolo Belsito nel 1943. Il presente volume accoglie l'edizione delle testimonianze di età medievale e pervenute in copia grazie alle trascrizioni fatte realizzare da Giustino Fortunato agli inizi del Novecento; si tratta di 107 testimonianze racchiuse cronologicamente tra il 1082 e il 1484; in Appendice sono presentati altri documenti caveosani, in integro o in transunto, tràditi attraverso canali diversi, vuoi in originale, vuoi in copia.
La documentazione qui pubblicata, fatta eccezione per i diplomi compresi entro il primo trentennio del XIII secolo – noti alla storiografia per essere stati prodotti in seno alla “fabbrica di falsi” di Montescaglioso – è perlopiù inedita e quindi è accompagnata da una corposa Introduzione critica.