Commento dell'editore:
Mario Moiraghi, secondo lo stile che gli è proprio, tenta anche in questo caso di chiarire le vicende storiche e dissipare gli equivoci tra realtà e mito accumulatisi attorno al Graal. Sulla scorta di questo prezioso lavoro di ricostruzione l'autore "smonta" alcune teorie prive di reale fondamento, come ad esempio la qualifica di "Santo" attribuita erroneamente al Graal in quanto calice che ha raccolto il Sangue di Cristo: "Qualunque collegamento fra Graal, santità, sangue di Gesù, recipiente che raccoglie tale sangue, calice dell'ultima cena, corpo della Maddalena, discendenza di Cristo, re di Francia, sette segrete e trame vaticane è destituito d'ogni fondamento". E ancora: "L'intero racconto del Graal, almeno nelle sue versioni originali, appartiene alla sfera culturale, letteraria e fantastica dell'antica Asia centrale o, più precisamente, persiana. Non ha senso collegarlo con un ambiente ed un periodo storico - l'Europa centrale, fra il 500 e il 1000 d.C. - che non condivideva pressoché nulla con le magiche atmosfere di corte di quel lontano Oriente."
Seconda di copertina:
La storia del Graal potrebbe essere paragonata ad un gomitolo che lungo i secoli si è ingrossato avvolgendo i più svariati fili: tenui fili storici, variopinti fili leggendari, lievi fili poetici, tendenziosi fili eretici, sommessi fili evangelici, incredibili fili falsi. L'autore di questo saggio si propone di riprendere in mano l'ingarbugliatissimo gomitolo e verificare "che tipo di collegamento esista fra Graal, santità, sangue di Cristo, recipiente che raccoglie tale sangue, calice dell'Ultima Cena, corpo della Maddalena, discendenza di Cristo, re di Francia, sette segrete, trame vaticane. Poiché esistono ragionevoli sospetti che molte di queste teorie, che oggi dilagano, siano prive di fondamento" (dall'Introduzione). Il libro prospetta pure alcune suggestive ipotesi.
Quarta di copertina:
Finalmente un libro che prova a dipanare l'intricata matassa del Graal, fatta di un po' di storia e di molta leggenda, prospettando suggestive nuove ipotesi.
Indice:
pag. 7 Prefazione
15 Introduzione
29 I. IL GRAAL NON È SANTO
31 La Materia di Bretagna
50 Un Graal che non appare santo
55 Due correnti di pensiero, un unico punto d'arrivo
63 Conclusioni
67 II. IL GRAAL NON È BRETONE MA PERSIANO
69 Un Graal pieno di problemi
78 Il Graal : primo enigma insondabile
81 Secondo enigma: Artù (ma non solo lui)
91 I luoghi
97 L'ambiente naturale e sociale
102 Conclusioni
105 III. LA COSTRUZIONE DEL FALSO: CRONISTI, PSEUDOCRONISTI, NON STORICI
107 Le fonti più accreditate
115 Geoffrey de Monmouth: autorità indiscutibile?
124 Tanto per completare il quadro
134 Conclusioni
137 IV. I CAVALIERI ALLA RICERCA DI UN SEGNO DI LUCE O I MAGI?
139 1 Magi
143 Zarathustra
162 Il monte della salvezza, Mont Salwaesche
167 Molteplici evidenze
171 Sulle tracce degli apostoli
180 Un Oriente dimenticato
189 Conclusioni
193 V. DALLA PERSIA ALLA TOSCANA ALL'AQUITANIA: GALGANO DI MONTESIEPI
195 Galgano di Montesiepi
208 Anche Richard Wagner
212 Verso l'Aquitania: Pisa e Guglielmo
226 Documenti storici
233 Conclusioni
235 VI. DIVERSO È IL CASO DI MARIA MADDALENA
237 Il confine del nostro sguardo
244 Ciò che Dio ha unito
258 I testi e la tradizione sulla Maddalena
271 La formazione di una leggenda edificante
284 Tradizione artistica e perdita di memoria
296 La figura emergente
298 Conclusioni
301 VII. FRA VERO E FALSO
303 Ostilità e mistificazione
312 Il castello del falso Graal
331 Conclusioni
335 VIII. CONTINUARE LA CERCA
337 Riscrivere la storia
342 La Cerca deve continuare
349 Suggestioni persiane
355 CERCARE UNA STRADA FRA LE NEBBE DI AVALON
357 Bibliografia
365 Indice dei nomi e dei luoghi principali