Il Liber Pontificalis, i Longobardi e la nascita del dominio territoriale della Chiesa romana


PREZZO : EUR 35,00€
CODICE: ISBN 8879881736 EAN 9788879881739
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 12
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il Liber Pontificalis, i Longobardi e la nascita del dominio territoriale della Chiesa romana

PREZZO : EUR 35,00€

CODICE :
ISBN 8879881736
EAN 9788879881739

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Autore:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 12

ANNO:
2009

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XVI-272 pagine
Brossura
cm 16,5 x 24 x 1,9
gr 550

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Il libro è il resoconto di un'indagine tesa a dare una risposta soddisfacente a una domanda semplice: perché il papato dell'VIII secolo fu così contrario alla riunificazione politica dell'Italia sotto la sovranità longobarda? Il tentativo di capire le ragioni dei papi è passato attraverso l'esame della loro documentazione, e in particolare attraverso lo studio e la valutazione della testimonianza del celebre Liber Pontificalis, che dei fatti del tempo è fonte essenziale. La prima parte del volume si occupa appunto del Liber, dalla sua creazione negli anni venti del VI secolo fino a tutto il secolo VIII, e affronta questioni che riguardano la sua natura, i suoi caratteri e le sue finalità. L'esame è condotto ragionando sugli elementi di contenuto e di stile che il Liber offre e anche su alcuni problemi essenziali della tradizione manoscritta, sottovalutati o comunque non messi ben a fuoco dagli studi. La conclusione che se ne trae è che si tratta di un'opera molto 'impegnata', che riflette le idee e gli orientamenti non direttamente del papato, bensì dell'istituzione chiesa romana (parte-guida di un'ecumene spirituale e insieme comunità umana immersa in un mondo concreto), di cui il clero del Laterano si pone come rappresentante. Il margine di distanza che separa gli autori dai papi non è vistoso ma sostanziale, e ci permette -anzi ci impone- di considerare il Liber come una voce a sé, non identificabile automaticamente con quella dei papi, che si esprimono attraverso altre fonti, come le lettere e i testi dottrinari e normativi. Lo studio cerca perciò di sfruttare questa particolarità di origine del Liber, confrontando la vicenda del papato che esso tratteggia con quella suggerita dalla documentazione papale diretta, per valutare quanto siano diverse le immagini storiche che propongono, e quale sia il loro significato e la loro attendibilità. Dal confronto emerge che i due percorsi non sono del tutto sovrapponibili e che le indicazioni che si ricavano dalle fonti papali non sono sufficienti a spiegare l'evoluzione che appare nel Liber stesso: l'opera infatti risulta dalla fine del VII secolo arricchire le sue tematiche, migliorare lo stile, ampliare l'orizzonte di pubblico, mentre nel corso dell'VIII assume un netto carattere politico, per diventare poi un testo di vera pubblicistica nel momento di Stefano II, quando si crea il dominio territoriale della chiesa. Tutto questo corrisponde solo in parte a quanto mostrano le coeve fonti papali -in particolare l'andamento politico del Liber anticipa le posizioni dei papi-, e appare invece connesso con l'evolversi della situazione religiosa, politica e sociale della chiesa e della città di Roma: come il testo ci mostra, gli orientamenti e le aspirazioni che l'ambiente lateranense esprime attraverso il Liber maturano in rapporto alle potenzialità e alle problematiche del tempo, traducendosi in azione politica diretta solo quando al papato viene eletto un papa -appunto Stefano II- che condivide questi stessi obiettivi e sentimenti. E quindi l'evoluzione del Liber ci aiuta molto a capire la svolta politica del papato a metà secolo ottavo. È possibile dunque, alla fine del percorso, considerare la testimonianza del Liber sui fatti politici dell'VIII secolo e 'smontarla' nei due livelli che la costituiscono, entrambi significativi per la comprensione del problema storico dell'incompatibilità tra i papi e i Longobardi: da una parte il Liber ci dà un'interpretazione che deve essere riconosciuta come ideologica -fondata sulla demonizzazione dei Longobardi, necessaria alla giustificazione morale dell'operato del papa-, dall'altra ci fa apparire, al di sotto di questa stessa lettura ideologica, un retroterra di ragioni che sono invece propriamente storiche e che denotano uno stato di separazione, reale e permanente, tra Roma e i Longobardi: di fatto è la mancanza di comunicazione profonda tra papato e regno nei due secoli di vita di questo che appare soprattutto nutrire le scelte politiche di Stefano II.

Sommario:
VII Premessa
XVII Sigle
Parte prima. Il Liber Pontificalis
3 I. L'opera
3 Formazione e storia dell'opera: stato della questione
23 Il problema del Liber Pontificalis come testo
23 Le «edizioni»
49 La composizione del testo: modalità di scrittura
58 La tradizione manoscritta del Liber Pontificalis: problemi ed ipotesi
58 I luoghi
69 I tempi
74 Ipotesi di ricostruzione della storia del testo
86 Conclusioni
88 I caratteri del Liber : natura, finalità, lingua, pubblico
99 Gli autori e il problema del rapporto del Liber con i papi
108 Conclusioni
Parte seconda. II. Il Liber Pontificalis e la storia
113 II. Il Liber Pontificalis nel periodo bizantino
113 Premessa
118 L'evoluzione del Liber Pontificalis nel periodo bizantino
118 Le tematiche
123 L'impostazione e i caratteri delle vite
127 La politicizzazione del Liber nell'VIII secolo
137 III. La storia del Liber e del papato nel periodo bizantino
137 La difesa della dottrina e il rapporto con l'impero
153 Il rapporto con l'Occidente
169 Il fattore Roma
196 Conclusioni
199 IV. La nascita dello Stato della Chiesa
199 I fatti
203 L'interpretazione dei fatti proposta dal LP
215 V. I Longobardi
217 I Longobardi nelle fonti romane dell'VIII secolo
225 I Longobardi nelle fonti romane prima dell'VIII secolo
241 Bibliografia
255 Indice dei nomi di persona, luogo, opere e cose notevoli.


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