Il testo originale in lingua araba del "Libro della Scala", una delle versioni del racconto del viaggio notturno di Maometto nell'Aldilà (che sviluppa il laconico riferimento coranico della Sura XVII, 1) è andato perduto. Ma fortunatamente, intorno alla metà del XIII secolo, presso la corte di re Alfonso X di Spagna vennero approntate tre traduzioni (in spagnolo, in francese e in latino) di questo fondamentale testo della spiritualità islamica, celebre e assai citato. L'edizione che qui presentiamo, la prima nella nostra lingua, è stata condotta sulla versione latina. Oltre a rappresentare un importante contributo alla conoscenza del mondo islamico, il "Libro della Scala" offre un altro motivo di particolare interesse. È stata infatti formulata l'ipotesi che esso costituisca una delle fonti islamiche cui Dante ha attinto nella composizione della Commedia: e in verità i due testi presentano singolari analogie di struttura. Di tale questione controversa, che per decenni ha appassionato studiosi di tutto il mondo, si occupa in modo approfondito Carlo Saccone nel saggio che accompagna l'opera.