Commento dell'editore e seconda di copertina:
Il Manicheismo fu l'unica religione creata da un uomo che era, al tempo stesso, un grande pittore e un grande musicista, come se Mozart e Monet si fossero fusi, per un miracolo, nella stessa persona. Per Mani, la musica, quest'arte incorporea, era un mezzo potentissimo di liberazione e di purificazione.
Iranico di padre e di madre, Mani nacque nel 216 d.C. in Mesopotamia. La sua predicazione, che si definiva una "Religione della Luce" o "La Speranza di Vita", aveva origini cristiane, gnostiche, buddiste, zoroastriane. Egli immaginava di essere il Gesù dei suoi tempi. Pensava che, nel mondo, esistessero all'origine due principî opposti: il Bene Assoluto e il Male Assoluto. Nel corso dei tempi, e specialmente di quelli moderni, il Male si insinuò e penetrò nel Bene, contaminandolo. Compito di ogni fedele manicheo era quello di salvare e liberare tutte le particelle di luce prigioniere della materia, fino a restaurare la purezza originaria del mondo della Luce.
Da principio, Mani venne accolto con favore alla Corte persiana. Seguendo le grandi strade di comunicazione dell'epoca, la sua religione si diffuse nell'Africa Settentrionale, in Egitto, in Siria, in Dalmazia, in Gallia, in Spagna, in Arabia, in Asia Centrale, in Cina, coprendo un territorio più vasto di quello di qualsiasi altra religione. Poi Mani venne perseguitato dal clero zoroastriano, imprigionato e condannato a morte. La sua passione - pesantissime catene gli avvolsero il collo, i piedi e le mani - durò ventisei giorni. Come lui, i suoi seguaci vennero perseguitati e massacrati dai potenti: i loro scritti arsi e distrutti, come se nessuno potesse tollerare questa limpida e immaginosa conoscenza del male diffuso sulla terra. Ma, ancora nel XIV secolo, milioni di Manichei sopravvivevano in Cina.
Questa grande raccolta in quattro volumi, pubblicata dalla Fondazione Valla, comprende scritti in greco, latino, arabo, turco, cinese, iranico, copto, siriaco, tra i quali le recentissime scoperte papiracee, che hanno completamente cambiato la nostra conoscenza del Manicheismo.
Curata da Gherardo Gnoli, essa non ha equivalenti in nessuna lingua europea.
Indice:
pag. IX Introduzione generale
LXIX Nota bibliografica
LXXV Abbreviazioni bibliografiche
LXXXVII Cronologia
XC Viaggi di Mani e dei suoi discepoli
XCII Avvertenze
TESTI E TRADUZIONI
Parte Prima
3 La vita di Mani
5 Introduzione
39 La nascita del suo corpo
Parte Seconda
129 Testi copti
131 Introduzione
141 I Capitoli del Maestro
144 Ke. I: Sulla venuta dell'Apostolo
152 Ke. LXXVI: Del Signore Manichaios: come è giunto
159 I Capitoli della sapienza del mio Maestro Mani
161 Codice C
163 Gli Atti
167 Le Omelie
171 Omelia della morte di Mani (III)
Parte Terza
183 Testi iranici
185 Introduzione
191 I. Vita di Mani
209 II. Attività missionarie
Parte Quarta
233 La conversione degli Uiguri al Manicheismo
235 La versione sogdiana dell'iscrizione trilingue di Karabalgasun
243 Il testo antico-turco
249 La versione cinese
Parte Quinta
279 Mani in Cina
281 Introduzione
293 1. Lo "Huahu jing"
296 2. Il "Compendio"
300 3. Il "Min shu"
303 4. I "Discorsi" di Bai Yuchan
Parte Sesta
317 Mani e gli Arabi
319 Introduzione
325 Dal "Libro dell'Indice" di Muhammad ibn Iṣḥāq al-Nadīm
337 Appendice: La notizia di al-Bīrūnī
COMMENTO
341 La vita di Mani
376 Testi copti
398 Testi iranici
406 La conversione degli Uiguri al Manicheismo
409 Mani e gli Arabi