Il Mercante di Prato. La vita di Francesco Datini. Alle origini del capitalismo italiano

PREZZO : EUR 20,00€
CODICE: ISBN 8879725890 EAN 9788879725897
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
Il Mercante di Prato. La vita di Francesco Datini. Alle origini del capitalismo italiano

PREZZO : EUR 20,00€

CODICE :
ISBN 8879725890
EAN 9788879725897

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COLLANA/SERIE:


ANNO:
2005

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
XXV-347 pagine
Rilegato, con sovracoperta
cm 14 x 21

NOTE:
Edizione inglese: The Merchant of Prato. Francesco Di Marco Datini, 1335-1410
Edizione francese: Le marchand de Prato

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Francesco Datini non fu il solo il mercante italiano del Trecento che accumulò una straordinaria fortuna: dedicò alla scrittura un tempo non inferiore a quello che dedicava agli affari, e «immagazzinò» le sue carte con la stessa cura con cui imballava e conservava le sue merci. Nel 1870, quando alcuni studiosi di Prato cominciarono a scavare nel suo archivio, trovarono, come ricorda Iris Origo, «centocinquantamila lettere, più di cinquecento registri e libri di conto, trecento contratti di società, quattrocento contratti di assicurazione e parecchie migliaia di polizze di carico e assegni». Oltre a raccontare la storia di una vita e di una impresa quelle carte erano il più grande manuale commerciale del Trecento, un enorme catalogo in cui erano documentati e descritti gli strumenti con cui i mercanti italiani, insieme ai loro colleghi di altri paesi, avevano trasformato le regole del commercio internazionale. Meglio di qualsiasi trattato l'archivio di Francesco Datini raccontava la storia di una grande modernizzazione economica e rendeva merito al genio di un uomo che dal quartier generale di Prato governava un impero commerciale del Mediterraneo occidentale. Fra le carte fu trovata anche la sua corrispondenza: alcune centinaia di lettere in cui gli sposi (lei a Prato, lui a Pisa o altrove) si scambiavano, senza pretese letterarie, notizie, istruzioni, esortazioni, rimbrotti. Per la sua biografia Iris Origo lesse tutti i documenti dell'archivio, ma si accorse rapidamente che le lettere familiari e quelle che Francesco riceveva da un amico fedele, Ser Lapo Mazzei, lasciavano vedere o intravedere la vita quotidiana dei corrispondenti, il loro carattere, le loro angosce, la loro fede religiosa, i luoghi in cui vivevano, i vestiti che indossavano, gli oggetti di cui si servivano. Mentre i contratti e i documenti dettero a Iris Origo la possibilità di ricostruire la grande azienda creata da Francesco, le lettere familiari le permisero di collocare al centro dell'opera un uomo in carne e ossa con i suoi vizi e le sue virtù: ecco perché questo libro venne subito letto come un grande romanzo del commercio medioevale.


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