Testo latino a fronte
Seconda di copertina:
Scritta nel 430 da un nobile gallo-romano nella solitudine di un'isoletta della costa provenzale, questa epistola De contemptu mundi - con l'altra, De laude eremi, redatta qualche anno prima - è tra le più compiute e appassionate espressioni della nascente cultura monastica dell'Occidente latino ed è insieme un invito all'anacoresi cristiana e una risposta ai suoi detrattori. Scrittore colto e di salda formazione classicistica, Eucherio va dipanando la sua requisitoria contro il secolo facendo ricorso a una fitta trama di allusioni, riferimenti, citazioni testuali della Sacra Scrittura, della letteratura apologetica e patristica, di quella classica. Il mondo è tenebra, vi regano la voluttà e la lussuria, l'ingordigia e l'ambizione; esso spossa con i suoi travagli e le sue avvampanti passioni; tutto in esso è vanità; i suoi stessi allettamenti, oltre che effimeri, diventano sempre meno seducenti, poiché il mondo si avvia alla fine, disfacendosi in una decrepita vecchiaia: sono riflessioni che né si propongono come una dottrina di particolare profondità né offrono prospettive originali, ma l'eleganza della scrittura, la vivacità e coerenza delle argomentazioni, l'abile giuoco dei richiami fanno dell'Epistola eucheriana uno scritto di accattivante lettura; essa suscitò l'ammirato apprezzamento del grande Erasmo di Rotterdam, che la celebrò come inarrivabile esempio di eleganza classica e di sapienza cristiana e le assicurò larga e duratura fortuna tra i moderni.
Indice:
Introduzione
pag. 7 I. L'autore
14 II. L'epistola "De contemptu mundi". Data. Destinatario. Ambiente
23 III. Struttura e carattere letterario
33 IV. Il testo del "De contemptu mundi" e la presente edizione
IL RIFIUTO DEL MONDO
53 Testo e traduzione
117 COMMENTO
235 Indice delle citazioni e delle allusioni bibliche