Commento dell'editore e quarta di copertina:
Secondo una prospettiva inconsueta nel nostro panorama critico, Giorgio Orelli prende avvio da suggerimenti continiani e jakobsoniani per indagare l'organizzazione sonora del Petrarca volgare, quell'interazione tra suono e senso che caratterizza, strutturandolo, il testo poetico. È questa particolare attenzione agli elementi minimi del linguaggio, al "suono dei sospiri", che permette di discernere, in una lingua ridotta le cui particelle luccicano come pietre preziose, i molti aspetti di un'espressività non meno acuta di quella dantesca. La presenza di Dante nel "Canzoniere" e nei "Trionfi" viene qui documentata con nuovi e significativi riscontri che mettono a frutto l'assidua esplorazione del linguaggio, della sua sostanza fonica. Aderenti alla verbalità, alle corrispondenze sonore, sono anche le pagine dedicate ad alcune correzioni: vogliono essere un contributo all'esame delle varianti accortamente razionalizzate da Contini nel primo dei suoi saggi petrarcheschi.
Indice:
pag. 3 Il suono dei sospiri
23 "Voi ch'ascoltate"
30 "Ritrarmi accortamente da lo strazio"
36 Karlo, Cristo, Orso, Cino e qualcos'altro
45 "Solo et pensoso"
51 "Erano i capei d'oro..."
57 "In qual parte del ciel…"
63 sonetti del Po e del Rodano
74 Una leggiadra rete
79 Sonetto della cerva
84 Sonetto in i
88 Sonetto del "dextr'occhio"
93 La man(o)
98 "Donna"
105 Correzioni
124 Dante in Petrarca