Commento dell'editore e seconda di copertina:
Teofilo, unico figlio di un ricco palermitano, è costretto a fuggire dalla Sicilia occupata dagli arabi. Tradito dal mercante catalano che avrebbe dovuto portarlo in salvo, trova scampo presso i longobardi del sud. Per lui, ormai senza patria e famiglia, inizia una nuova vita. Grazie alla sua conoscenza del greco e dell'arabo, al principio pare destinato a essere solo l'aiutante del monaco Adelsperto, impegnato a scrivere la storia di Salerno. Ma ben presto entra nella cancelleria salernitana e poi, chiamato da Pandolfo Capodiferro, principe di Capua e Benevento, ne diviene il segretario. Il principe ha un unico sogno: riunificare tutto il meridione sotto lo scettro longobardo come al tempo del grande Arechi. Non è facile vivere accanto a un uomo con una simile ambizione. Così, a dispetto del desiderio di un'esistenza anonima e tranquilla sognando di poter tornare in Sicilia, Teofilo viene coinvolto in guerre e congiure, gettato in un mondo dove gli interlocutori non sono solo il principe di Salerno e i duchi di Amalfi e Napoli, ma pure imperatori e papi. Grazie alla sua fedeltà e dedizione a Pandolfo si garantirà un ruolo di primo piano nella Storia, contribuendo al sogno dell'unità longobarda senza doversi sporcare con il peggiore dei tradimenti. E quando gli eventi avranno il loro corso, Teofilo potrà finalmente realizzare anche il suo sogno.
Quarta di copertina:
La sfida di un uomo deciso a coronare un sogno: riunire sotto un unico scettro le terre del Sud Italia.
"Era il trono di Arechi, lo stesso dal quale ha dato un'unica patria a tutti i longobardi salvandone l'onore e la dignità. Dopo la sua morte e quelle dei suoi figli ci sono state lotte e divisioni, e quando hanno spezzato un unico, grande e forte principato in due, l'odio era tale che anche il trono fu tagliato in due parti esatte. Un sacrilegio, ma prima o poi riuscirò a riunire le due metà."