Commento dell'editore:
Viene esaminata la fortuna di Virgilio nell'età antica e medievale. In effetti, una linea ideale lega interpreti differenti quali Servio, Macrobio, Fulgenzio, Bernardo Silvestre, Giovanni di Salisbury, tutti accomunati dall'immagine di un Virgilio "sapiente", versato in ogni scienza. Un importante connettivo è rappresentato dalla lezione di Macrobio, non solamente nei Saturnali, ma anche nel commento al Somnium Scipionis ciceroniano. A questa lezione accenna Fulgenzio nella sua Continentia; Bernardo Silvestre, a sua volta, rimanda più volte, nel Commentum, all'autorità sia di Servio che di Macrobio. L'immagine di Virgilio conosce presso i lettori medievali un'evoluzione che ha una curva significativa nella Francia del Basso Medioevo delle Scuole cattedrali e capitolari francesi dei secoli XI-XII: Chartres in particolare. Qui il commento ai classici attraverso le glosse è una leva fondamentale per l'armonizzazione di cultura antica e dottrina cristiana. In particolare, il ricorso alla prassi allegorica e all'uso dell'etimologia permette di rinvenire, sotto la lettera favolosa delle opere poetiche, un'apprezzabile verità. Viene estratto un vero anche dal poema virgiliano; anche se sono i pensatori di Chartres che attribuiscono a Virgilio un valore aggiunto di carattere teoretico.