Commento dell'editore:
Il ritratto di una grande figura di donna, simbolo della vittoria della ragione contro ogni intolleranza.
La verità sulla filosofa pagana vissuta ad Alessandria d'Egitto nel V secolo, uccisa dai cristiani e divenuta icona del libero pensiero.
Di Ipazia hanno parlato tutti, dai cristiani dei primi secoli agli Illuministi, dai poeti romantici a Mario Luzi. E ciascuno ha visto in lei ciò che gli stava più a cuore: martire del libero pensiero, scienziata, strega, femminista ante litteram, santa (da lei sembrerebbe essere nata la leggenda di Caterina d'Alessandria), tanto che oggi sembra impossibile restituirne il vero volto. Lo fa Silvia Ronchey che, interrogando le fonti antiche, ricostruisce le poche notizie certe su Ipazia: visse ad Alessandria d'Egitto nel V secolo d.C., fu donna di profonda cultura, matematica, astronoma, soprattutto filosofa neoplatonica. La sua fama e il suo carisma attirarono le ire del vescovo Cirillo, con ogni probabilità il mandante del suo tremendo omicidio. Nel 415, infatti, alcuni fanatici l'aggredirono, la spogliarono, ne dilaniarono il corpo, le cavarono gli occhi e ne bruciarono i resti. Perché? Per comprenderlo, l'autrice inserisce l'avventura esistenziale e intellettuale di Ipazia nel contesto della realtà sociale e culturale del mondo tardo antico, regalando un affresco a tinte vive di quell'ambiente così come del mito, anzi dei mille miti, nati dalle ceneri disperse di Ipazia.
"Su Ipazia sono fiorite molte leggende, e si sono sbizzarriti anche i poeti. È giusto che una bizantinista, che sa lavorare sui documenti, ci racconti la vera storia - che non è meno affascinante delle leggende." Umberto Eco
"Silvia Ronchey profonde in questo suo libro le qualità che ne fanno una figura rara tra i saggisti italiani di oggi. Offre una ricostruzione meticolosa oltre che affascinante della tragedia di questa donna-filosofo, condotta attraverso testi rari e di prima mano, e documentata storicamente con un arco molto ampio di posizioni. Un libro, dunque, che offre diversi piani di lettura, e tutti brillantemente risolti in una prosa saggistica chiara, capace di raccontare, di commentare e di prendere posizione." Giuseppe Conte
"Ipazia traccia un ampio e seducente quadro della vita culturale alessandrina ed ellenistico-romana del V secolo." Franco Cardini
"Un racconto non meno godibile che erudito". La Stampa
"Armata di acribia filologica e di un solido metodo storico, Silvia Ronchey non rinuncia ad attaccare il mistero di Ipazia, eliminando le incrostazioni più grossolane". Libero
"Esperta di civiltà bizantina, Silvia Ronchey ha restaurato l'icona di Ipazia, collocandola nel suo contesto". Corriere della Sera
"Un'inchiesta appassionante che cerca di ricostruire una storia piena di segreti e di battaglie che, via via, hanno provato a cucire addosso a Ipazia". Io Donna
"Il magistrale saggio di Silvia Ronchey fa giustizia di molti luoghi comuni. E, mentre smaschera le banalità laiciste, non dimentica le mistificazioni clericali". Panorama

Seconda di copertina:
C'era una donna quindici secoli fa ad Alessandria d'Egitto, il cui nome era Ipazia." Fu matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento. Fu bellissima e amata dai suoi discepoli, pur respingendoli sempre. Fu fonte di scandalo e oracolo di moderazione. La sua femminile eminenza accese l'invidia del vescovo Cirillo, che ne provocò la morte, e la fantasia di poeti e scrittori di tutti i tempi, che la fecero rivivere. Fu celebrata e idealizzata, ma anche mistificata e fraintesa. Della sua vita si è detto di tutto, ma ancora di più della sua morte. Fu aggredita, denudata, dilaniata. Il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo. A farlo furono fanatici esponenti di quella che da poco era diventata la religione di stato nell'impero romano-bizantino: il cristianesirno. Perchè? Per la prima volta, con rigore filologico e storiografico e grande abilità narrariva, Silvia Ronchey ricostruisce in tutti i suoi aspetti l'avventura esistenziale e intellettuale di Ipazia, inserendola nella realtà culturale e sociale del mondo tardoantico, sullo sfondo del tumultuoso passaggio di consegne tra il paganesimo e il cristianesimo. Partendo dalle testimonianze antiche, l'autrice ci restituisce la vera e sfolgorante immagine di questa donna che mai dall'antichità ha smesso di far parlare di sé e di proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche, religiose e letterarie di ogni tempo e orientamento. Perché da sempre e ancora oggi Ipazia affascina chi, come lei, è alla ricerca della verità e vive nella libertà.

Quarta di copertina:
La verità sulla filosofa del V secolo uccisa dal fanatismo dei cristiani e diventata un'icona della resistenza a ogni integralismo.

Indice:
pag. 9 Introduzione
I. CHIARIRE I FATTI
15 C'era una donna
21 La distruzione del Serapeo
27 Elegante insolenza
31 Il terribile patriarca di Alessandria
37 Un buon uso del potere
41 Pericoloso zelo
45 Il vescovo di Nikiu
49 Una partita a tre
53 L'intimidazione a Oreste
57 Invidia mortale
63 L'insabbiamento
II. TRADIRE I FATTI
69 L'orgoglio del suo sesso e lo stupore del nostro
73 Gli eccessi del fanatismo
77 Una dama molto bella e molto istruita, che venne fatta a pezzi
83 Da Fielding a Gibbon passando per l'ombra di un asino
89 L'ala cattolica
93 Refrigeranti eccezioni
97 Effetti incontrollati sui poeti
101 Nuove facce per vecchi nemici
105 Vergine celeste
111 Un miracolo di fedeltà
115 Eroismi superflui
119 Forze dell'universo
121 Un nome mantra
III. INTERPRETARE I FATTI
125 Rientrino in aula i testimoni
129 Il Dna della tradizione antica
133 Stato e chiesa
137 Un'epoca di ansia
143 Ipazia in tutti i suoi stati
149 Che cosa insegnava Ipazia?
155 Tutti i misteri di Sinesio
159 Sinesio, Ipazia e la Philosoohia
165 Donne che filosofarono
169 Il potere di Ipazia
173 Le parti nel dramma
177 Il sacrificio di Ipazia
181 Il martirio di Ipazia
185 Una questione di metodo
189 L'eminenza di Ipazia
195 Documentazione ragionata
293 Abbreviazioni bibliografiche
305 Indice dei nomi