L'opera fu divulgata nel 1452 e stampata nel 1485 con lettera del Poliziano e dedica a Lorenzo il Magnifico. È suddivisa in dieci libri: i primi tre trattano della scelta del terreno, dei materiali e delle fondazioni; il quarto e il quinto, dei vari tipi di edifici in rapporto alla loro destinazione pratica; il sesto, della bellezza architettonica; il settimo, l'ottavo e il nono, rispettivamente dei templi, degli edifici pubblici e privati; il decimo dell'idraulica. L'opera non si rivolge tanto ai tecnici, quanto al pubblico di educazione umanistica, ed è significativo l'uso della lingua dotta, il latino.
L'Alberti si orienta verso un concetto aristocratico dell'architetto, inteso specialmente come progettista.