Commento dell'editore:
Ancora oggi, per il viaggiatore che giunge a Bari con i più vari scopi e destinazioni, la Basilica di S. Nicola costituisce una meta obbligata, come per secoli e secoli lo fu per i pellegrini, pacifici o armati, provenienti dall'Oriente e diretti verso Roma e Compostella e per quelli che, muovendo dall'Europa, avevano per meta Costantinopoli e i Luoghi Santi. Ma anche per i più distratti il nome di S. Nicola e la chiesa a lui dedicata, inevitabilmente si associano al nome di Bari con la forza automatica dello stereotipo.
L'edificio che dal 1087 in poi crebbe attorno al sepolcro che custodiva le ossa trafugate di Mira e che ancora oggi esercita la funzione di polo essenziale di attrazione per turisti e pellegrini, è la testimonianza tangibile di questa linea programmatica; summa di segni accumulatisi nel tempo, giustapposti o sovrapposti, a volte integri, altre semicancellati e a stento percepibili o ridotti a vaga traccia di altri segni del tutto abrasi e dimenticati o ricostruibili solo nella dimensione della memoria.
A questo vecchio S. Nicola carico di troppi anni, ormai spoglio o adorno solo dei brandelli di tante vesti di gala irrimediabilmente perdute, ma ancora vitale e capace di memoria, è dedicato questo lavoro, compagno ideale per il pellegrino di oggi, che di tanti brandelli sparsi cerchi di ricomporre una nuova veste immaginaria.