La biblioteca dei morti


PREZZO : EUR 13,00€
CODICE: ISBN 8850222459 EAN 9788850222452
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di:
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE :
DISPONIBILITA': Disponibile


TITOLO/DENOMINAZIONE:
La biblioteca dei morti

PREZZO : EUR 13,00€

CODICE :
ISBN 8850222459
EAN 9788850222452

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Traduzione di:

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:


ANNO:
2010

DISPONIBILITA':
Disponibile

CARATTERISTICHE TECNICHE:
450 pagine
Brossura

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Tutto è già stato scritto' Ma il destino di ogni uomo è un segreto sepolto nel silenzio?
Questo romanzo comincia nel dicembre 782 in un'abbazia sull'isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un'interminabile serie di nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e inquietante. Questo romanzo comincia il 12 febbraio 1947, a Londra, quando Winston Churchill prende una decisione che peserà sulla sua coscienza sino alla fine dei suoi giorni. Una decisione atroce ma necessaria.
Questo romanzo comincia il 10 luglio 1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo.
Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New York, quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa succede ad altre cinque persone. Un destino crudele e imprevedibile.
Questo romanzo è cominciato e forse tutti noi ci siamo dentro, anche se non lo sappiamo.
Perché non esiste nulla di casuale.
Perché la nostra strada è segnata.
Perché il destino è scritto.
Nella Biblioteca dei Morti.

«La Biblioteca dei Morti è il nuovo fenomeno letterario. Attenti quando aprite la posta...», Vanity Fair
«Boom di Cooper... è già bestseller.», Loredana Lipperini, la Repubblica
«Una idea narrativa di grandissima suggestione... Cooper merita di avere più successo di Dan Brown.», Antonio D'Orrico, Corriere della Sera/Magazine


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