La caduta del diavolo

Testo latino a fronte

PREZZO : EUR 9,50€
CODICE: ISBN 8845256707 EAN 9788845256707
AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Sant'Anselmo d'Aosta A cura di: ,
EDITORE/PRODUTTORE :
COLLANA/SERIE : , 98
DISPONIBILITA': Esaurito


TITOLO/DENOMINAZIONE:
La caduta del diavolo
Testo latino a fronte
PREZZO : EUR 9,50€

CODICE :
ISBN 8845256707
EAN 9788845256707

AUTORE/CURATORE/ARTISTA :
Autore: Sant'Anselmo d'Aosta A cura di: ,

EDITORE/PRODUTTORE:


COLLANA/SERIE:
, 98

ANNO:
2006

DISPONIBILITA':
Esaurito

CARATTERISTICHE TECNICHE:
216 pagine
Cartonato olandese
cm 12 x 20,5 x 1,4
gr 210

NOTE:
Testo latino a fronte
 

DESCRIZIONE:

Commento dell'editore:
Piccola opera teologica di Anselmo, tesa a indagare il mistero del male (mysterium iniquitatis), cioè il distacco originario da Dio, Sommo Bene, di un'intelligenza angelica. Essa fa parte, con il "De veritate" e il "De libertate arbitrii", di una trilogia composta, probabilmente, tra il 1080 e il 1085, quando Anselmo era priore di Bec. L'argomento che accomuna i tre trattati è la rettitudine: Satana è caduto perché non volle perseverare nella giustizia e perché volle essere simile a Dio, anteponendo il proprio arbitrio alla volontà divina, e fu giustamente punito.

Quarta di copertina:
Il De casu diaboli, scritto da Anselmo tra il 1080 e il 1081, è una piccola opera teologica in cui il futuro arcivescovo di Canterbury (allora Priore di Bec) indaga il mistero del male (mysterium iniquitatis), spiegato come distacco originario di un'intelligenza angelica dal Sommo Bene, cioè da Dio. Con il De veritate e il De libertate arbitrii, il trattato fa parte di una trilogia sul tema della libertà: in particolare, il De casu diaboli tratta il problema della rettitudine e della libertà in relazione alla caduta del Diavolo; Satana è caduto per non aver voluto persevare nella rettitudine e nella giustizia; e non perseverò nella rettitudine perchè volle essere simile a Dio, anteponendogli la propria volontà, e fu giustamente punito. I capitoli finali riprendono il problema del male, precisando che esso è sempre sofferenza: alcune volte è nulla, come la cecità; altre volte invece è qualcosa, come la tristezza e il dolore. Per questa ragione noi, nell'udire il nome male, non temiamo il male che è nulla, ma il male che è qualcosa, in quanto conseguenza dell'assenza del bene.
L'opera è curata da padre Giacobbe Elia, che svolge il suo ministero sacerdotale come esorcista, e da Giancarlo Marchetti, studioso di filosofia medioevale all'Università di Perugia.

Indice:
pag. 7 INTRODUZIONE
7 1. Il De casu diaboli come opera letteraria
10 2. Contenuto e struttura dell'opera
12 3. Le fonti
13 a) L'autorità della Bibbia
15 b) L'autorità di Agostino
16 c) L'influsso di Aristotele e di Boezio
19 4. Il problema del male
24 5. Futuri contingenti, prescienza e libero arbitrio
29 NOTE ALL'INTRODUZIONE
39 NOTIZIA BIOGRAFICA
41 ANSELMI CANTUARIENSIS DE CASU DIABOLI / ANSELMO, LA CADUTA DEL DIAVOLO
43 Indice
49 1. Anche agli angeli si riferisce il detto: "che cosa hai tu che non abbia ricevuto?". Da Dio non viene se non il bene e l'essere. Ogni bene è essenza e ogni essenza è bene
55 2. Sembrerebbe che il diavolo non abbia ricevuto la perseveranza perché Dio non gliela diede
57 3. Dio non gli diede la perseveranza perché egli non la accettò
69 4. In che modo il diavolo peccò e volle essere simile a Dio
75 5. Gli angeli buoni avrebbero potuto peccare prima della caduta di quelli cattivi
77 6. Come gli angeli buoni furono confermati nel loro stato e quelli cattivi nella loro caduta
79 7. Quesito: il male che rende cattivi è la volontà e il suo volgersi verso ciò che non si deve? E perché la creatura razionale non può convertirsi per forza propria dal male al bene, mentre può volgersi dal bene al male?
83 8. La volontà o il suo volgersi non costituiscono il male
85 9. L'ingiustizia è il male stesso, ed è nulla
87 10. Il male apparentemente è qualcosa
89 11. Partendo dai loro nomi, non si può provare che il male e il nulla siano qualcosa, ma quasi-qualcosa
99 12. L'angelo non poté avere da sé la volontà originaria. Di molte cose si dice che possono [essere] per un potere altrui, e che non possono [essere] per un'impotenza altrui
109 13. L'angelo, ricevuta la sola volontà della beatitudine, non poteva volere altro né poteva non volerla. E la sua volontà, qualunque cosa volesse, non poteva essere né giusta né ingiusta
115 14. Allo stesso modo sarebbe se [l'angelo] avesse ricevuto la sola volontà di rettitudine. Ma egli ricevette insieme l'una e l'altra volontà per poter essere giusto e beato
119 15. La giustizia è qualcosa
121 16. L'ingiustizia non è che la mancanza della giustizia dovuta
129 17. Perché l'angelo disertore non può tornare alla giustizia
131 18. Come l'angelo cattivo si fece ingiusto e l'angelo buono giusto. L'angelo cattivo deve ringraziare Dio per i beni che ricevette e abbandonò, così come l'angelo buono deve ringraziarlo per i doni che ricevette e conservò
135 19. La volontà, in quanto è, è un bene; e nessuna cosa è male
137 20. In che modo Dio fa essere cattive le volontà e le azioni. E come esse vengono accolte da lui
141 21. L'angelo cattivo non poté prevedere che sarebbe caduto
149 22. L'angelo cattivo sapeva di non dover volere ciò per cui volendolo peccò; e che doveva essere punito se avesse peccato
151 23. L'angelo cattivo non doveva sapere che sarebbe stato punito se avesse peccato
155 24. Neppure l'angelo buono doveva saperlo
157 25. Sebbene si dica che l'angelo buono non possa più peccare perché ora dalla caduta del diavolo ha questa conoscenza, torna tuttavia a sua gloria il non aver peccato
163 26. Perché proviamo orrore quando sentiamo il nome male? E che cosa sono le opere ingiuste, se l'ingiustizia e il male sono nulla?
167 27. Da dove venne il male all'angelo che era buono
171 28. Il potere [dell'angelo] di volere ciò che non doveva fu sempre buono, e fu buono lo stesso volere quanto al suo essere
173 NOTE AL TESTO
183 BIBLIOGRAFIA
APPENDICE A. Proslogion
193 Cap. 8. Come Dio sia misericordioso e impassibile
APPENDICE B. Cur Deus Homo I
195 Capitolo XVI. Ragione per cui il numero degli angeli caduti debba venir ricostituito dagli uomini
196 Capitolo XVII. Perché altri angeli al posto loro non possono ricostituirne il numero?
197 Capitolo XVIII. Saranno di più gli uomini santi o gli angeli cattivi?
APPENDICE C. Proslogion
207 Cap. 7. Come Dio sia onnipotente, benché non possa fare molte cose
APPENDICE D. Questione terza, cap. 11. La concordia della prescienza, della predestinazione e della grazia di Dio col libero arbitrio.


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